Crescono le assunzioni: più 16% nei primi 8 mesi  

Boom ad agosto: più 48%. Il fabbisogno delle imprese supera di 2300 unità quello del 2007, l’anno pre-crisi. Olivi: «Ora investire sulla qualità del lavoro» 



TRENTO. Prosegue anche in agosto la crescita delle assunzioni in provincia di Trento. Rispetto allo stesso mese del 2016 le nuove assunzioni fanno registrare un incremento di 3.380 unità, pari a +48%.

Tra gennaio e agosto del 2017 - secondo i dati forniti da Agenzia del lavoro - le assunzioni nelle imprese trentine sono cresciute di 12.850 unità, per un +16,6% rispetto ai primi otto mesi del 2016. Un aumento che ha portato il fabbisogno di personale delle imprese trentine negli otto mesi del 2017 (88.430) a superare per quasi 2.300 unità quello dell'anno pre-crisi del 2007 (86.170).

Le assunzioni in agricoltura tra il gennaio e agosto 2017 sono cresciute di una settantina di unità. La crescita delle assunzioni nel secondario è sostenuta in tutti e tre i suoi comparti: +108 assunzioni nell'estrattivo, +550 nelle costruzioni e +1.920 per un +24,4% nel manifatturiero. Anche nel terziario la crescita rispetto agli otto mesi del 2016 è generalizzata, con aumenti sempre superiori alle 1.000 unità. Tra i comparti si segnala quello dei pubblici esercizi-turismo, dove le assunzioni sono cresciute di 5.882 e anche del commercio (+1.311).

Notizie positive anche sul fronte dei saldi occupazionali, con le assunzioni che nei primi otto mesi dell'anno superano le cessazioni lavorative per 7.841 unità; rispetto alle 2.657 assunzioni in più del 2016, si sono guadagnate circa 5.200 posizioni lavorative.

Da gennaio ad agosto del 2017, le assunzioni superano le cessazioni per 4.472 unità in agricoltura, per 3.017 nel secondario (+1.600 nel manifatturiero) e per 352 nel terziario (ma tra il gennaio e agosto del 2016 il saldo era negativo nel terziario, con le cessazioni che superavano le assunzioni per 1.596).

«Sono dati molto positivi - ha commentato l'assessore provinciale alle attività economiche e lavoro Alessandro Olivi - che confermano come il miglioramento dei principali indicatori relativi all'occupazione sia ormai sostanzialmente stabile e non episodico».

«Ora - aggiunge Olivi - bisogna ragionare più in profondità, investendo sulla qualità del lavoro, il che significa lavorare sulla sua stabilità e sull'accesso dei giovani e delle donne. Su questo - ha incalzato - occorre una forte cooperazione fra tutti gli attori della filiera - istituzioni, imprese e forze sociali - per stabilire obiettivi comuni, a cominciare dalla manovra di bilancio che ci apprestiamo a varare, puntando su misure coraggiosamente riformatrici, capaci di rafforzare ed incrementare questo trend positivo».

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