Costi della politica: dopo un anno il Patt ci riprova

Gli autonomisti rilanciano le proposte dell’estate scorsa: indennità ridotte del 10% e via i gettoni di presenza



TRENTO. Costi della politica, nulla si muove. E il Patt corre ai ripari. Lo fa riproponendo una serie di misure già elaborate la scorsa estate, e poi inviate formalmente ai presidenti del Consiglio provinciale di Trento, Bruno Dorigatti, e di quello regionale, Helga Thaler Zelger. Ma visto che a quasi un anno di distanza nulla è cambiato, e visto soprattutto il vento dell’antipolitica che spira sempre più impetuoso, il segretario autonomista Franco Panizza rilancia sul tavolo il proprio piano. È l’Ufficio politico del partito, riunitosi l’altra sera, a licenziare il documento che rilancia le misure proposte senza successo un anno fa. Si tratta di nove punti che, nelle intenzioni, del Pat, dovrebbero costituire il punto di partenza per un confronto a livello di coniglio regionale. Eccoli nel dettaglio: «1) Riduzione delle indennità dei consiglieri provinciali nella misura del 10%; 2) riduzione del 10% delle spese di funzionamento dei gruppi provinciali e regionali; 3) riduzione del 10% delle spese di rappresentanza a disposizione dei componenti del consiglio e della giunta provinciale, del consiglio e della giunta regionale; 4) riduzione pari al 10% di tutte le maggiorazioni per indennità d’incarico amministrativo (giunta ed ufficio di presidenza provinciale e regionale); 5) cancellazione dei rimborsi chilometrici a tutti gli aventi diritto in occasione dei consigli o commissioni, siano essi provinciali che regionali; 6) cancellazione del gettone di presenza consiliare; 7) cancellazione della libera circolazione da parte dei componenti del consiglio e della giunta lungo l’A22; 8) l’impegno nelle sedi opportune a una riduzione del 10% delle indennità di amministrazione delle società partecipate della Provincia e della Regione; 9) impegno nelle sedi opportune ad una riduzione del 10% degli stipendi superiori ai 110 mila euro di tutti i quadri pubblici».

Le proposte del Patt non si limitano alle misure citate, che come si è visto riguardano in sostanza il funzionamento delle assemblee provinciali e di quella regionale. Panizza infatti parla anche di riforma istituzionale, ribadendo la richiesta, per Comuni e Comunità di valle, di «un pari contenimento di tutte le indennità e una riduzione del numero dei consiglieri nei comuni maggiori (Trento e Rovereto in particolare)». Ma oltre al bastone, ecco spuntare la carota. E così Panizza, sempre a proposito di Comunità di valle, chiede «che venga completato al più presto il trasferimento effettivo delle competenze previste dalla legge per rendere operativa e funzionale la riforma e stabilire con precisione la suddivisione delle rispettive funzioni». «Pur nella consapevolezza che un’azione di contenimento dei costi debba coinvolgere in questo momento tutte le realtà istituzionali e amministrative - conclude il segretario del Patt - si ritiene che un esempio virtuoso debba arrivare dall’amministrazione provinciale e regionale: sarebbe grave, infatti, se dovessimo chiedere ad altri di operare sacrifici dei quali ancora noi ancora non ci siamo fatti carico».

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