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«Così la mia casa è diventata un set»

È diventato realtà il sogno di Anna Corradini: «Continui spostamenti per i mobili, ma ho visto come nasce un film»


di Paolo Piffer


Il salotto di casa? Diventa un set cinematografico

E' diventato realtà il sogno di Anna Corradini: «Continui spostamenti per i mobili, ma ho visto come nasce un film» - L'ARTICOLO

TRENTO. Qualche volta ci avevano pensato. Sarebbe stato interessante poter ospitare a casa il set di qualche produzione cinematografica. Vedere dal di dentro come si costruisce un film e, poi, quello che effettivamente passava sullo schermo o in tv. Mica che fossero digiuni in materia, anzi. Riccardo Pegoretti, scomparso ormai quasi dieci anni fa in una sera di novembre, era da sempre un instancabile animatore e organizzatore di tante e tante rassegne, oltreché critico, proiezionista e profondo conoscitore della settima arte. Fin dai tempi dell’Angelo Azzurro di Bologna, del cinema San Pietro e del Circolo Rosselli al San Marco. Per proseguire con le prima edizioni di Pergine spettacolo aperto, la docenza all’università della terza età, la responsabilità dell’archivio di cinema e storia dell’allora Museo storico (ora fondazione). Era il suo lavoro, ma, soprattutto, la sua passione. E Anna Corradini, la moglie, non è mai stata da meno. Mettendo nel conto anche il dover guidare la macchina ogni volta, comunque spesso, quando Riccardo, sprovvisto di patente, un vezzo o chissà che altro, doveva stare dietro un proiettore in qualche paese e, per forza di cose, tirar tardi la sera.

Erano gli anni in cui la Trentino Film Commission era solo un’idea, concretizzatasi nel 2010 con tutto quel che ne è seguito: le produzioni che arrivano in provincia, la ricerca di case e location dove girare come di artigiani e tecnici per allestire i set. Ora, quasi per caso, Anna Corradini è riuscita a coronare un’idea, a chiudere il cerchio di quelle chiacchiere, di quel pensiero che ogni tanto riaffiorava con Riccardo. «É capitato parlando con degli amici - afferma Anna –. Certo che mi sarebbe piaciuto fare del mio appartamento un set. Ero curiosa di vedere un po’ che succedeva, come funzionava. E così ho dato la disponibilità. E poi, effettivamente, è accaduto». Fino a pochi giorni fa è stata in città la troupe di “Anna e Yusuf”, fiction Rai con la regia di Cinzia Th Torrini e protagonista Vanessa Incontrada. «Sono stata contattata nei mesi scorsi – ricorda –: ho conosciuto la regista e poi, ovviamente, anche un po’ di tecnici e artigiani che hanno lavorato per la preparazione del set e le riprese. Via Nicolò d’Arco, dove vivo, è in pratica stata “occupata” dalla produzione. Sì, c’era anche Vanessa Incontrada che ha girato alcune scene. Da contratto, oltre ad un tot al giorno per l’uso dell’appartamento, mi avevano anche offerto l’albergo per il periodo dell’allestimento e delle riprese (circa una settimana), ma, alla fine, sono riuscita a stare a casa. Uscivo presto la mattina e rientravo sul tardi, e diverse volte mi sono intrufolata dietro il set per vedere come andava, che succedeva. Mica male, interessante, si capiscono diverse cose, si entra dentro la storia che viene raccontata passo dopo passo».

In qualche modo è come vedere crescere un film in presa diretta. «Sì, e anche vedersi stravolgere casa. L’avevano trovata interessante perché è a piano terra e la disposizione permetteva una certa varietà di riprese e di inquadrature. Ma, certo, l’hanno cambiata alla grande, in base alle esigenze del copione e dell’ambientazione. Però sono stati molto carini e professionali, nulla da dire. Ora è tutto a posto. E son sicura che questa esperienza sarebbe piaciuta anche a Riccardo».













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