sicurezza

Così il super-telelaser spia dentro l’auto

Riprende fino a 1.200 metri e fotografa anche chi va a 320 all’ora e la notte. La Polstrada userà «TruCam» sull’A22


di Luca Marognoli


TRENTO. I più pacati lo hanno presentato come l’“occhio infallibile” o il “terrore degli automobilisti”. I catastrofisti come un “Armageddon” che non perdona chi non rispetta il Codice della strada. Il suo vero nome è TruCam ed è il dispositivo di misurazione della velocità divenuto famoso per la sua capacità di pizzicare gli automobilisti alla guida con il cellulare in mano o senza cinture.

In arrivo. Fra poco lo conosceranno, sul campo e a loro spese, anche i trentini e tutti coloro che transiteranno sull’A22 del Brennero. Uno di questi apparecchi è stato infatti fornito alla polizia stradale. «Si tratta di un telelaser di nuova generazione», spiega Giansante Tognarelli, che della Polstrada trentina è il comandante. «Quella di rilevatore di velocità resta la sua funzione principale, ma avendo una telecamera molto potente il dispositivo permette di vedere dentro l'abitacolo e in determinate condizioni di luce e tempo si può riuscire a capire cosa fa il soggetto al volante: ad esempio se usa il cellulare o le cinture».

Per ora lo vedremo solo sull’Autobrennero. «È un'apparecchiatura che abbiamo in dotazione alla sottosezione autostradale: entrerà in azione in questi giorni», precisa Tognarelli. «Ma va sottolineato che i controlli avvengono su tutto il territorio tramite il telelaser: oltre alla sottosezione, ne ha uno ciascun reparto (Trento, Riva, Malé e Predazzo). Naturalmente continuano ad essere utilizzati anche gli autovelox».

I “superpoteri”. Ma quali sono le caratteristiche di TruCam e perché è così “temuto”? Il suo segreto non sta solo nell’alta risoluzione delle immagini che vengono scattate, permettendo di individuare con chiarezza il conducente. Gli altri suoi punti di forza sono che riprende i mezzi fino a una distanza di 1.200 metri (niente frenata dell’ultimo momento per cercare di salvarsi dalla sanzione), rileva la velocità - sia in avvicinamento che in allontanamento - fino a 320 chilometri orari (è “sistemato” anche chi si illude di beffarlo andando alla velocità del suono) e funziona perfettamente anche di notte (nessuno potrà dormire sogni tranquilli, specie alla guida...) e in caso di pioggia o nebbia. Merito di un raggio laser e di un sensore ad alta definizione, ma anche di un efficientissimo flash ad infrarossi.

Ma non è finita: TruCam ha un software che permette agli agenti di inserire un doppio limite di velocità (per auto e camion), di verificare il rispetto della distanza di sicurezza e di geolocalizzare il mezzo fotografato grazie al rilevatore Gps. In totale, consente di rilevare 18 elementi identificativi della violazione.

Un attrezzo che piace anche agli agenti, dato che lo possono usare agevolmente anche imbracciato, grazie al suo peso ridotto (1 chilo e mezzo, comprese le batterie).

Il tallone di Achille. Ma anche questo concentrato di tecnologia “user friendly” ha un suo punto debole. Come emerge da un bel servizio sul campo realizzato dalla rivista Quattroruote, TruCam entra in funzione - scattando la foto - se rileva il superamento della velocità. Se si rispettano i limiti, non “si cura” di controllare il conducente, che lo potrebbe beffare transitando con cellulare in mano e cinture allegramente slacciate.

Chi invece già pensa al modo di impugnare eventuali sanzioni, invocando presunte violazioni della legge sulla privacy, si metta il cuore in pace. Quando la contestazione è immediata, infatti, la foto viene mostrata solo al conducente; se è posticipata, invece, arriva a casa solo il verbale, sprovvisto di immagini.

Detto tutto ciò, rispettare i limiti, non usare il cellulare alla guida e allacciare le cinture è sempre un vantaggio. Per la sicurezza di tutti gli automobilisti.













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