«Cori, mi dissocio dai cinque dimissionari» 

Bergamo, presidente della Federazione, difende l’attività che coinvolge anche il mondo accademico



TRENTO. «Non esistono divisioni né spaccature tra le realtà corali popolari e quelle di altro genere». Questa la precisazione del presidente Paolo Bergamo in riferimento all’articolo pubblicato dal Trentino domenica scorsa sul l’assemblea della Federazione Cori del Trentino. Ma, è difficile negare, precisiamo noi, che gli attriti non ci siano stati, visto le ventilate dimissioni (poi rientrate) di 5 consiglieri del direttivo.

Nel corso del suo mandato Bergamo ha preso parte a iniziative e proposte di tutte le formazioni corali associate alla Federazione, con l’intento di farle sentire parte della grande famiglia corale. Allo stesso modo si è impegnato per far sì che la progettualità annuale vedesse coinvolte tutte le tipologie di realtà corali, per sostenerle e valorizzarle.

Il presidente, inoltre, in merito alle affermazioni di alcuni consiglieri riguardo le collaborazioni con il mondo accademico, più volte ribadite nella loro lettera di dimissioni, sulla stampa e nel corso dell’assemblea stessa, intende dissociarsi e prendere le distanze a nome personale e a nome della Federazione Cori del Trentino che rappresenta.

«La Federazione Cori del Trentino ha infatti tra le sue finalità quella di promuovere la cultura e l’attività corale sul territorio provinciale, facendo sì che divenga mezzo di elevazione spirituale e culturale», ha sottolineato Bergamo.

Per il conseguimento di tali finalità, come previsto dall’articolo 3 dello Statuto federale, la Federazione può «sviluppare e promuovere forme di collaborazione e di produzione musicale con enti, società ed associazioni, istituzioni ed operatori musicali», nonché «incentivare e coltivare la ricerca musicologica e organizzare e promuovere rassegne, festival, convegni, concorsi anche a livello nazionale ed internazionale». In quest’ottica, la Federazione considera un importantissimo valore aggiunto la collaborazione con istituzioni culturali di alto livello presenti sul territorio quali l’Università di Trento, il Conservatorio e la Società Filarmonica, risorse preziose che possono contribuire a trattare e approfondire le tematiche della coralità.

«Questo senza intaccare le caratteristiche fondanti della nostra realtà corale – ha aggiunto Bergamo – che si basa sull’impegno e sul volontariato, per quanto riguarda in particolare le realtà popolari, salvaguardando quell’importante patrimonio culturale legato alla nostra tradizione e alla nostra storia, che con dedizione e passione viene portato avanti».

Le molte iniziative dedicate proprio a questa tipologia di cori «testimoniano la forte volontà, da parte della Federazione Cori del Trentino, di supportarli nell’attività ma anche nella ricerca di proposte innovative e di strategie per il futuro», ha concluso il presidente. (f.b.)













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