Controllore dell’autobus preso a sberle dal passeggero

La vittima è un dipendente di Trentino Trasporti: per lui 5 giorni di prognosi Moscon (Uil Trasporti): «E’ un’escalation continua, chiediamo più personale»



TRENTO. Dura la vita dei controllori sui mezzi di Trentino Trasporti! E se i sindacati è tempo che lo sostengono, quello che è accaduto mercoledì, ne è la testimonianza diretta. Sfortunato protagonista un controllore che è stato aggredito (per fortuna non in maniera così violenta visto che la prognosi è di cinque giorni) dal compagno di una donna che non aveva obliterato la tessera scalare. L’autobus è quella della linea tre e siamo alla fermata di via Paludi. Il controllore è al lavoro con due verificatori quando si imbatte nella donna che non ha obliterato. Non per colpa sua, spiega lei, ma perché la macchinetta non era funzionante. Il controllore ha chiesto di poter fare lui stesso una verifica chiarendo che se si fosse confermato il malfunzionamento avrebbe chiesto scusa. Se così non fosse stato ci sarebbe stata la sanzione. E la prova ha avuto esito positivo, ossia funzionava e ha obliterato la tessere. Davanti alle due opzioni (pagare subito 15 euro o 30 in 60 giorni), la donna ha scelto la prima possibilità. Tutto bene? Non proprio. Perchè a questo punto - con sanzione pagata - entra in gioco il compagno della donna che - stando alla ricostruzione del controllore - ha iniziato a polemizzare sulla sanzione e alla fine avrebbe mollato uno schiaffo in faccia al dipendente di Trentino Trasporti. Una volta a terra è poi scappato salendo al volo su un altro mezzo.

«È un’escalation continua - spiega Andrea Moscon, sindacalista della Rsu per la Uil trasporti dando tutta la solidarietà al collega aggredito - non dicono che ci sono episodi quotidiani ma settimanali sì. Abbiamo chiesto da tempo un incremento del personale per tutelare non solo i dipendenti ma anche gli utenti e i mezzi stessi. Per capire le proporzioni, secondo gli ultimi dati di Trentino Trasporti in un anno sui mezzi passano 22 milioni di persone e i verificatori sono cinque: direi che i numeri parlano da soli».(m.d.)

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