Contro i funghi nuove varietà di vite e meno chimica

Esperti del ministero e da tutta Italia alla Fondazione Mach per ridurre il trattamento delle vigne con gli antiparassitari


di Martina Bridi


TRENTO. Un gruppo di esperti del settore viticolo composto da rappresentanti ministeriali e regionali e dai referenti nazionali del settore vino ha partecipato presso i locali della Fondazione Edmund Mach, a fine maggio, ad un incontro sulle opportunità di utilizzo delle varietà di vite resistenti alle principali malattie fungine. Sotto la lente dei funzionari le nuove varietà di vite tolleranti a oidio e peronospora recentemente iscritte nel Registro nazionale delle varietà di vite grazie alla Fondazione Edmund Mach che, assieme alla Provincia autonoma di Trento, è impegnata nella messa a punto di tecniche innovative per promuovere una viticoltura sostenibile anche attraverso la selezione di nuove varietà. Il raggiungimento di tale obiettivo ha permesso anche in Italia di coltivare varietà di vite resistenti con possibilità di vinificarne le uve, consentendo inoltre di ridurre i trattamenti antiparassitari. “Un risultato voluto dalla Fondazione Mach e dal mondo vivaistico trentino per ridurre l’input chimico in campagna” aveva spiegato il presidente Francesco Salamini in occasione dell’incontro sulla viticoltura biologica che si era tenuto l’anno scorso, durante il quale si era tenuta la presentazione di queste nuove varietà e dei loro effetti benefici.

I funzionari hanno avuto l’opportunità di visitare i campi sperimentali, conoscere le attività di ricerca, discutere di alcune norme che non consentono al momento un pieno utilizzo di queste varietà e degustare i vini prodotti. Si tratta delle varietà Solaris, Johanniter, Helios, Prior, Cabernet Carbon e Cabernet Cortis, create dall’Istituto Viticolo Statale di Freiburg e testate da alcuni anni dal Centro ricerca e innovazione, particolarmente impegnato nell’attività di miglioramento genetico orientato alla resistenza per ridurre i trattamenti antiparassitari. A queste vanno aggiunte Bronner e Regent, le due varietà iscritte nel registro su richiesta dalla Provincia autonoma di Bolzano. La Provincia autonoma di Trento le ha inserite tra le varietà in osservazione in Trentino ritenendo interessante l’utilizzo in zone “difficili”, con presenza di vigneti poco o per niente meccanizzabili, e anche in zone particolarmente sensibili dal punto di vista ambientale, quali vigneti confinanti con strade, ciclabili, parchi e abitazioni civili. Altro aspetto favorevole di questi vitigni è la riduzione dei residui di prodotti chimici nelle uve, aspetto da non sottovalutare, in quanto il concetto di qualità oggi tiene sempre più conto anche della salubrità dello stesso prodotto agricolo.

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