Consiglio sul 118: bocciate le mozioni



TRENTO. Dopo quasi quattro ore di dibattito, il Consiglio provinciale di Trento ha espresso voto contrario sulle due proposte di mozione sottoscritte dalle opposizioni in tema di servizio di urgenza ed emergenza sanitaria. Sono stati 11 i sì e 19 i no (tutta la minoranza), salvo che sulla specifica richiesta di assumere autisti soccorritori: alle opposizioni si è aggiunto il voto favorevole di Mario Magnani (gruppo misto).

Franca Penasa (Lega Nord Trentino) ha illustrato il testo che argomentava la necessità di riorganizzare l'assetto del servizio 118, per dare piena attuazione alla normativa risalente al 1992, ritenuta tuttora in parte disattesa. La contestazione delle minoranze verteva essenzialmente sulla consistenza dell'equipaggio delle ambulanze inviate sul territorio per il cosiddetto soccorso preospedaliero: quest'estate la giunta provinciale ha deciso di spostare autisti soccorritori dalla periferia a Trento, aumentando gli equipaggi ma componendoli di due e non più di tre unità.

Penasa ha detto che il Nord Italia, ma anche Sicilia ed Abruzzo, ci superano così per standard qualitativi del pronto intervento, con penalizzazione forte del Trentino periferico, dove non c'è nemmeno l'auto medica e dove l'elicottero non arriva di notte e col maltempo.

L'assessore competente, Ugo Rossi, ha negato qualsiasi disservizio e anzi affermato la bontà di un settore sanitario su cui si è investito moltissimo. Il personale del 118 è aumentato dal 2006 al 2009 da 214 unità a 253, con una crescita di 37 infermieri assunti in due anni, mentre il budget investito sempre nel servizio 118 è aumentato di oltre il 30%. Con 10,1 automezzi del soccorso su 100.000 abitanti, solo Bolzano garantisce di più ai propri utenti-cittadini. Inoltre - ha detto Rossi, criticando anche la scelta delle minoranze di presentare addirittura un esposto alla magistratura - negli ultimi anni, al ritmo di 35.000 soccorsi l'anno, non s'è mai verificato un caso di mala sanità o di conclamato danno al paziente per carenze del servizio.













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