Consiglio regionale, presidenza al Patt

Accordo in maggioranza: al Pd assessorato italiano per 5 anni. E oggi il nuovo consiglio provinciale con 18 debuttanti


di Chiara Bert


TRENTO. La presidenza del consiglio regionale andrà al Patt, che deciderà entro l’inizio della prossima settimana chi proporre per la carica istituzionale, scegliendo tra Walter Kaswalder e Diego Moltrer, entrambi alla prima esperienza consigliare. L’Upt avrà due segretari questori, nell’ufficio di presidenza provinciale e in quello regionale: il gruppo indicherà il primo nome già questa mattina, prima della seduta in aula, probabile che la scelta cada sul neoconsigliere Piero Degodenz. Infine l’assessorato regionale italiano sarà del Pd (in ballo Luca Zeni e Mattia Civico), con la proposta del centrosinistra trentino che l’incarico sia di 5 anni, superando così il meccanismo della «staffetta» fra Trento e Bolzano.

È questo l’accordo raggiunto ieri dalla maggioranza provinciale dopo il vertice di martedì che aveva sancito l’intesa su Dorigatti per la presidenza del consiglio provinciale. È bastata un’ora ieri ai capigruppo per chiudere la partita. «Abbiamo voluto essere il più rapidi possibile, dare un messaggio ai cittadini che non siamo concentrati su noi stessi ma vogliamo essere operativi al più presto in tutti i ruoli istituzionali», spiega il capogruppo Pd Mattia Civico. E anche Lorenzo Baratter, capogruppo del Patt, sottolinea lo «spirito collaborativo della coalizione». Nell’incontro di ieri la maggioranza ha condiviso la proposta, che sarà portata al tavolo della maggioranza regionale, di assegnare l’assessorato regionale italiano (enti locali o previdenza) al Pd trentino per 5 anni, ipotesi sulla quale per altro i democratici altoatesini si sono già mostrati molto freddi. Analogamente, sarà proposto che l’assessorato alle minoranze vada alla Ual (Beppe Detomas) per l’intera legislatura, come riconoscimento politico ai ladini trentini: partita complicata che andrà discussa con il ladino sudtirolese della Svp.

Oggi intanto, alle 9.30, debutta il nuovo consiglio provinciale, prima seduta della XV legislatura. Al giuramento dei consiglieri seguirà l’elezione del presidente (il bis di Bruno Dorigatti), del vice (Diego Mosna) e dei tre segretari questori. Quindi il presidente della Provincia Ugo Rossi illustrerà il programma di legislatura.

Dei 35 consiglieri, 18 sono alla prima esperienza: Diego Mosna, Filippo Degasperi e Manuela Bottamedi (M5S), Beppe Detomas (Ual), Gianpiero Passamani, Piero Degodenz, Mario Tonina dell’Upt, Donata Borgonovo Re, Alessio Manica, Violetta Plotegher e Lucia Maestri del Pd, Diego Moltrer, Walter Kaswalder, Lorenzo Baratter, Graziano Lozzer, Chiara Avanzo, Luca Giuliani del Patt, Marino Simoni di Progetto Trentino. Veterani gli altri 17: Rossi, Bezzi, Fugatti, Giovanazzi, Borga, Viola, Zanon, Civettini, Ferrari, Dorigatti, Zeni, Civico, Olivi, Mellarini, Gilmozzi, Dallapiccola e Grisenti. Altra novità: per effetto della cancellazione della "porta girevole" dalla legge elettorale, 7 degli 8 assessori sono anche consiglieri. Fa eccezione l’esterno Carlo Daldoss, chiamato nell'esecutivo dal presidente Rossi che gli ha affidato coesione territoriale, urbanistica, enti locali ed edilizia abitativa. Daldoss non ha quindi diritto di voto in aula, ma interverrà ogni qualvolta saranno in discussione argomenti di sua competenza.

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