Consiglio provinciale, approvate 185 leggi in 5 anni

Il presidente Bruno Dorigatti fa il bilancio della legislatura ormai agli sgoccioli: 1459 ore di sedute d’aula



TRENTO. Cento e ottantacinque leggi approvate in cinque anni di legislatura. E’ questo il numero principale che emerge dal bilancio del Consiglio provinciale, fatto con una nota dal presidente BrunoDorigatti. «Venerdì scorso ho lasciato l’Aula del Consiglio con l’inevitabile malinconia che ci accompagna quando una fase della nostra vita si chiude. Malinconia temperata però da un senso di soddisfazione che deriva dalla consapevolezza che abbiamo fatto il nostro dovere. La tornata di settembre del i lavori del Consiglio si è chiusa in un clima pacato, con l’approvazione di una legge importante e ampliamente condivisa. E questo per me, e ritengo per tutti i consiglieri, è stato il miglior saluto che potevano dare ad una legislatura che è stata tra le più difficili», scrive Dorigatti.

«Cinque anni che si sono aperti con la crisi e si concludono con la speranza, speriamo non tenue, di una possibile ripresa economica e dell’occupazione. Cinque anni difficili durante i quali questo Consiglio, tante volte (e spesso ingiustamente) descritto come una sorta di fortezza della “casta”, ha saputo, in tempi rapidi, trovare risposte, indicare soluzioni, reagire alle domande che sono venuto dalla società trentina, innanzitutto sui temi del lavoro, della salute, degli anziani e della casa. Certo ci sono stati momenti duri, aspri confronti, contraddizioni e di questo dobbiamo chiedere scusa ai cittadini. Però questo Consiglio in questi anni ha lavorato. Cito solo alcuni dati: nel corso della legislatura che si sta chiudendo sono state approvate 185 leggi (furono 129 nella tredicesima e 73 nella dodicesima), in moltissimi casi si è trattato di testi unificati di più disegni di legge e si è agito soprattutto sulla modifica di norme esistenti evitando quindi la proliferazione legislativa. Un lavoro che ha richiesto 420 sedute in Aula, per un totale di 1459 ore, e centinaia sono state le sedute in commissione. Intensa anche l’attività di controllo: le interrogazioni hanno superato quota 5600.

Un Consiglio, e questo lo sottolineo con orgoglio, che, di fronte ad una crisi politica profonda come quella economica, ha saputo autoriformarsi agendo soprattutto sui tagli dei cosiddetti costi della politica portando il bilancio dai 12 milioni e mezzo del 2009 a 10 milioni e mezzo. Insomma, difendendo la dignità istituzionale e politica del Consiglio abbiamo difeso, concretamente, la nostra Autonomia.

Il tempo è volato ma non è passato in vano. Per questo voglio ringraziare tutti, a partire dal personale del Consiglio che, smentendo nei fatti i luoghi comuni sulla pubblica amministrazione, ha dimostrato efficienza e un forte senso di attaccamento alle istituzioni. Un pensiero di riconoscenza va anche al personale dei gruppi consiliari. Un grazie di cuore, naturalmente, alle colleghe e ai colleghi consiglieri. Grazie per il loro impegno e grazie per i riconoscimenti che mi sono venuti da parte di molti nell’ultima seduta di venerdì. Grazie anche alla Giunta, in particolar modo al Presidente Pacher che ha dimostrato sempre disponibilità e capacità di ascolto. Da parte mia posso solo dire che ce l’ho messa tutta e che condurre il massimo organo democratico del Trentino è stato per me un grande onore e una gioia. La grande gioia di poter essere utile al progresso della mia gente.

Vorrei chiudere questo mio saluto ricordando che questa legislatura è stata, purtroppo, segnata anche dalla tragedia: mi riferisco all’incidente aereo che ci ha portato via per sempre Giambattista Lenzi. A lui e alla sua famiglia voglio dedicare il lavoro svolto dal Consiglio in questi cinque anni».













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