Con le «Formichine» la solidarietà va a tavola

Inaugurato il laboratorio e negozio di gastronomia d’asporto in via della Gora Un progetto sociale per le donne a cura della Fondazione famiglia materna



ROVERETO. Più che formichine bisognerebbe chiamarle api laboriose. Partito in sordina nel 2008, da un libro “Cuori di donne” scritto da 42 donne roveretane, il progetto di offerta formativa e lavorativa per donne in difficoltà “Le Formichine” curato dalla Fondazione Materna con il Punto di Approdo (che annualmente ospitano circa 130 donne con o senza figli) e Comune, ha inaugurato un nuovo laboratorio di cucina d’asporto nella casetta di via della Gora. Il laboratorio va ad aggiungersi a quelli già avviato in via Benacense II di packaging e di stireria e anche quest’ultimo sarà ampliato con il servizio di lavanderia, portando a 80 le donne che beneficeranno dell’offerta avviata dalle formichine.

L’inaugurazione di ieri ha visto anche il rinnovo dell’accordo volontario per l’inclusione di donne in difficoltà e lo sviluppo del distretto di economia solidale con l’entrata di 6 nuovi soggetti: la scuola alberghiera, l’Associazione DxD, Confindustria, Confesercenti, associazione Albergatori e l’Unione Commercio e turismo che vanno ad aggiungersi ai partner iniziali: Provincia, Comunità della Vallagarina, Agenzia del lavoro, Fondazione Caritro, Consorzio in Centro, Associazione artigiani e Gruppo donne impresa. È la prima impresa sociale del Trentino, ha spiegato il presidente dell’Opera Materna, mentre la dirigente dei servizi sociali del Comune Paola Giudici ha ricordato che il progetto delle Formichine è una partnership tra privato e pubblico dove il pubblico sostiene l’iniziativa solo per il 40%.

L’assessore Fabrizio Gerola ha plaudito a un sociale che non è solo assistenza ma va a valorizzare la capacità delle persone, permettendo a 80 donne di lavorare. Fare rete tra più soggetti può creare la differenza, ha detto Stefano Bisoffi presidente della Comunità della Vallagarina, mentre l’assessore Paola Dorigotti ha sottolineato la valenza in più delle Formichine che è quella di riservare attenzione alle donne che anche in una realtà alta come la nostra sono soggetti deboli. «Come governo provinciale – ha affermato l’assessore Alessandro Olivi – abbiamo cercato di costruire soluzioni per rispondere ai bisogni in questo momento di crisi».

La Vallagarina come territorio fertile di iniziative apripista è stato il tema dell’intervento della presidente dell’Agenzia del Lavoro Antonella Chiusole. Lucia Tomazzoni per 24 anni presidente del Punto d’Approdo e oggi vicepresidente ha spiegato che il progetto nacque dalla consapevolezza che il reinserimento sociale delle donne in difficoltà non aveva sbocco senza l’appoggio del mondo del lavoro. «Essere disoccupate - hanno detto le donne impegnate nel nuovo laboratorio - non è un problema economico, toglie la fiducia nel futuro e nella stima di noi stesse». (p.b.)

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