Con l'elicottero caccia ai ladri delle slot

Decine di poliziotti nelle campagne lungo l'Adige: fermato un giovane rumeno


Giancarlo Rudari


ROVERETO. Un colpo studiato nei minimi particolari, ma qualcosa questa volta non ha funzionato. Tanto che i ladri di slot machine hanno abbandonato in fretta e furia la refurtiva e si sono dileguati nella notte. Ma il veloce intervento delle forze dell'ordine, anche con l'elicottero dei vigili del fuoco, ha portato al fermo di un giovane rumeno, probabile complice. Un brusco risveglio, quello di ieri mattina, per decine di poliziotti che fin dalle prime luci dell'alba hanno dato la caccia ai banditi che nella notte hanno svaligiato il bar City di Zoica Ene, 48 anni, rumena residente ad Ala, nel complesso Intercity di viale Trento. Battute sono state organizzate in una vasta zona, da Pomarolo fino a sud di Rovereto, soprattutto nelle campagne che si affacciano lungo le sponde dell'Adige. Alla ricerca dei banditi è stato impegnato a lungo anche un elicottero che ha sorvolato a pelo d'acqua il fiume nella speranza di riuscire ad individuare i fuggitivi.  Erano in quattro e tutti con il volto coperto probabilmente da un passamontagna per non farsi riconoscere i componenti della banda che alle 4,37 (ora in cui è scattato l'allarme) è entrata al bar City dopo aver sfondato, con un camioncino rubato a Volano, la porta che si affaccia nel passaggio pedonale tra un condominio e l'altro. Le quattro sagome sono state notate da un inquilino che si era svegliato per il rumore provocato dalla porta sfondata e dall'allarme scattato immediatamente.  E proprio per evitare di essere colti con le mani nel sacco i banditi sono stati velocissimi nel caricare le quattro slot machine e la macchinetta cambiamonete prima di sparire. Un colpo pianificato nei dettagli tanto che per sfondare la porta con il camioncino la banda ha spostato i pilastrini in cemento che impediscono l'accesso al sottopasso. Quindi la razzia e poi la fuga. Senza fermarsi davanti all'ostacolo rappresentato dallo scalino del marciapiede (una ventina di centimetri) tanto che nel salto ci hanno rimesso una delle ruote gemelle posteriori.  E mentre l'allarme ha fatto arrivare in pochi secondi le pattuglie di carabinieri e polizia, i banditi si sono nascosti con il camioncino in una stradina che da S. Ilario porta al Bosco della città. Hanno forzato le slot machine ma, forse perché sentivano la pressione delle forze dell'ordine, sono fuggiti abbandonando la refurtiva. Con tutta probabilità si sono diretti verso l'Adige, nella zona del casello di Rovereto nord dove magari avevano appuntamento con il loro complice che li aveva portati in città e li avrebbe aiutati nella fuga. Ma lui, nel frattempo, era stato fermato dalla polizia e dei quattro si sono perse le tracce.

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