Comunità, la Cgil diffida la Provincia

Contestato il bando per i coordinatori. Gilmozzi: tutto ok



TRENTO. La Cgil diffida la Provincia e l'assessore Gilmozzi risponde picche. L'operatività delle Comunità di valle incontra sempre nuovi ostacoli e l'avvio appare più difficile del previsto. Questa volta è il sindacato a puntare i piedi. L'oggetto di contesa è l'annuncio di selezione della Provincia per la copertura dei posti di «Coordinatore del settore pianificazione delle Comunità di valle». Si tratta di un percorso riservato ai dipendenti pubblici volto a identificare le figure professionali più adatte a ricoprire un ruolo strategico per le Comunità di valle che hanno competenza sulle questioni di pianificazione urbanistica. Il sindacato avanza parecchie eccezioni, tra cui quella del riconoscimento automatico di una qualifica superiore a chi verrà assegnato a tale mansione. La diffida dunque si reggerebbe su considerazioni legate al contratto ma anche di costituzionalità.

«Fermare tutto? Ma nemmeno per sogno - chiarisce immediatamente l'assessore agli enti locali Mauro Gilmozzi - anche perché in questa fase non vedo proprio dove siano le questioni sindacali. Ho visto la diffida della Cgil a cui ho già risposto a stretto giro di posta per spiegare come stanno le cose. Quella che vogliamo avviare è semplicemente una selezione per identificare il personale che potrebbe avere le competenze a rivestire il ruolo di coordinatore. Dopo un corso di aggiornamento per spiegare norme e differenze, potremo individuare i più adeguati al ruolo. Quindi non stiamo facendo nulla al di fuori del contratto, ci mancherebbe. Forse nel momento in cui stabiliremo la mobilità si potrebbe configurare materia da contratto. Ma lì non abbiamo alcun problema a verificarlo. L'aumento di qualifica? Nessuno l'ha detto, non ci sarà alcuno scatto automatico. Per tutti questi motivi non possiamo accettare l'intimazione di diffida e andremo avanti».

Gilmozzi vorrebbe operativi i coordinatori quanto prima, ma al massimo nel giro di due mesi. La selezione dovrebbe essere per 25 figure, ma tendenzialmente ne dovrebbe bastare una per Comunità. Il loro compito è quello di diventare punto di riferimento per tutto quello che concerne la pianificazione territoriale, facendo da raccordo tra Provincia e Comunità.













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