Comunità di valle, la truffa dei falsi sussidi

Nei guai un funzionario dell’Alta Valsugana e Bernstol: è accusato di essersi intascato 80mila euro



TRENTO. È accusato di essersi intascato 80.000 euro su un totale di 180.000 euro di false provvidenze architettate a nome di indigenti: si tratta di un funzionario trentino, denunciato dalla Guardia di finanza e a cui è stata sequestrata preventivamente l’abitazione, ai fini di confisca. L’uomo, P.P., 42 anni, è un dipendente della Comunità Alta Valsugana e Bernstol e i finanzieri l’hanno scoperto al termine di cinque mesi d’indagine. Hanno controllato oltre cento percettori di vari tipi di sussidi, tra reddito di garanzia, aiuti per spese dentistiche, rimborsi di rette per scuole materne o pagamenti di bollette e affitti.

Secondo gli investigatori, utilizzava un metodo piuttosto articolato, con cui avrebbe truffato 13 persone. Predisponeva false dichiarazioni dello stato patrimoniale, in modo da consentire sussidi maggiori rispetto a quelli dovuti, o inesistenti, come ad esempio cure dal dentista o il pagamento di scuola materna. In altri casi duplicava provvidenze già disposte ed erogate. Contattava poi personalmente i beneficiari, conosciuti vista la sua anzianità di servizio, e si faceva consegnare somme di denaro, predisponendo false ricevute e spiegando che l’ente doveva rientrare in possesso di alcune somme, causa errori, o rendendosi disponibile a pagare bollette in realtà già pagate dalla Comunità. Le accuse sono truffa aggravata, falso ideologico e materiale.













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