Comunità di valle, il conto è di 8,2 milioni a legislatura

Ai presidenti fino a 3.500 euro (lordi) al mese. Il decreto Cresci Italia ha azzerato le indennità, ma la Provincia ha impugnato la legge. La Lega insorge: «Troppo anche per il ricco Trentino»



TRENTO. Sull’asse Trento-Roma resta in primo piano il tema dei costi della politica. Giovedì il consiglio dei ministri dovrebbe varare il piano dei tagli per le Regioni, con una riduzione di consiglieri e indennità. Martedì prossimo approda in consiglio regionale il disegno di legge Cogo sui tagli ai consigli comunali e alle circoscrizioni. E mentre il consiglio provinciale venerdì ha ratificato il ricorso alla Corte Costituzionale contro l’abolizione delle indennità e dei gettoni per gli amministratori delle Comunità di valle, l’assessore Mauro Gilmozzi presenta il conto dei costi: 1 milione 650 mila euro in un anno per le nuove assemblee considerando 12 sedute all’anno. I vecchi comprensori costavano 1.604.000 euro.

I dati sono contenuti nelle risposte a due interrogazioni, dei consiglieri Claudio Civettini (Lega) e Pino Morandini (Pdl). Gilmozzi ricorda che i compensi degli amministratori delle Comunità erano stati differenziati dalla giunta provinciale in base alla popolazione residente con una delibera dell'ottobre del 2009 che distingueva tre fasce: la prima fino a 20 mila abitanti, la seconda fino a 40 mila abitanti e la terza da oltre 40 mila.

Ecco allora che gli amministratori più «ricchi» sono quelli delle Comunità dell'Alta Valsugana, dell'Alto Garda e Ledro e della Vallagarina, con un’indennità mensile di 3.533 euro (lordi)ai presidenti, 1.413 euro a ciascun vicepresidente e 1.060 euro per ogni assessore. Seguono i colleghi delle Comunità della Bassa Valsugana, della Val di Non, delle Giudicarie e della Rotaliana con, rispettivamente, 3.212 euro per il presidente, 1.285 euro per il vicepresidente e 964 euro mensili per ogni membro dell'esecutivo. Nelle altre Comunità (Fiemme, Primiero, Cembra, Val di Sole, Ladino di Fassa, Altopiano di Folgaria Lavarone Luserna, Paganella e Valle dei Laghi) al presidente spettano 2.891 euro al mese, al vicepresidente 1.156 euro e agli assessori 867 euro.

I compensi degli amministratori - ricorda Gilmozzi - erano stati differenziati dalla Giunta provinciale in base alla popolazione residente con una delibera dell'ottobre del 2009 che distingueva tre fasce: la prima fino a 20 mila abitanti, la seconda da 20.001 a 40 mila abitanti e la terza da oltre 40 mila abitanti. La delibera ha trovato conferma nel regolamento che dal 20 aprile 2010 disciplina le indennità di carica e i gettoni di presenza degli amministratori locali della Regione. A ciascun componente delle assemblee delle Comunità che non gode di un'indennità di carica - ricorda l’assessore - spetta un gettone di presenza di 40 euro a seduta.

Insorge la Lega Nord: «All’epoca del referendum per abrogare le inutili Comunità di valle, avevamo stimato il costo del loro funzionamento in 7,5 milioni di euro a legislatura: ci siamo sbagliati, ma per difetto. Nella risposta all’interrogazione di Civettini, si mette nero su bianco che la spesa annua è di 1.650.576 euro, pari a ben 8.252.930 euro per una legislatura di cinque anni. Davvero troppo anche per il ricco Trentino! Salta immediatamente all’occhio il netto contrasto con le norme statali di contenimento della spesa pubblica, dove è espressamente previsto il non divieto d’istituire nuove istituzioni, purché senza oneri per lo Stato e per gli enti locali, ovvero con cariche esclusivamente onorifiche».©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano