Comunità di valle, 223 milioni per le spese

Oltre il 20 per cento al personale, il 75 per cento se ne va in spesa corrente


Robert Tosin


TRENTO. La Vallagarina è quella che spende di più, l'Alto Garda è quello che ha la spesa corrente più alta rispetto alla spesa totale. I dati, riferiti ai Comprensori, per ora si possono pari pari trasferire alle Comunità di valle, ricavandone così il costo annuale. Con l'aumento delle deleghe la spesa è destinata ad aumentare, sia per i servizi ma anche per i costi vivi della macchina. Nel rispondere ad un'interrogazione della Lega sui costi delle Comunità di valle (si sa che al Carroccio la riforma istituzionale non è mai piaciuta, ritenendola inutile e fonte di spese ridondanti), l'assessore Mauro Gilmozzi propone due conti sul bilancio delle Comunità di valle. Per il momento non è effettivamente quell'operativo, visto che i nuovi enti sono partiti solamente a scartamento ridotto e in buona parte ricalcano l'attività dei vecchi Comprensori. Anche il conto delle spese è dunque sovrapponibile quasi perfettamente, basandosi sugli ultimi bilanci consuntivi. C'è qualche scostamento perché in alcuni casi le Comunità di valle non seguono perfettamente i confini del Comprensori (basti pensare agli altipiani di Lavarone, Luserna e Folgaria), ma un raffronto è comunque possibile farlo, tanto più che la Provincia nel girare i soldi di sussistenza ha fatto riferimento anche per il 2010 proprio a queste cifre. Destinate a cambiare nel momento in cui le Comunità saranno pienamente operative e avranno a loro carico ulteriori servizi. Per ora la Comunità più "spendacciona" è la Vallagarina che nell'ultimo anno ha speso 34,5 milioni di euro, seguita a considerevole distanza dall'Alto Garda che ha speso poco più di 29 milioni. Dove svetta invece quest'ultimo è nel rapporto tra spesa corrente e spesa complessiva, il più alto degli undici ex Comprensori: l'85,3% di quanto uscito dalle casse riguarda proprio la spesa corrente, ma solo per il 14,5% per pagare il personale. Anche la Vallagarina, pur a fronte di una spesa considerevole, ha la percentuale di spesa per il personale tra le più basse, 14,7%. Mediamente, suggerisce Gilmozzi nella risposta all'interrogazione, la spesa corrente pesa sulla dimensione complessiva del bilancio comprensoriale per il 76%; l'incidenza della spesa del personale sulla spesa corrente è pari mediamente al 22%, ma ci sono enti che superano abbondantemente questo dato: il Comprensorio di Fassa arriva al 27,9%, la val di Fiemme al 27,3%. Nel caso delle Comunità formate da territori "fuoriusciti" dai loro Comprensori, la giunta provinciale ha stabilito una somma d'avvio per le spese di partenza, comprese quelle per gli amministratori eletti e nominati. Così alle Comunità di Cembra, Paganella, Rotaliana Königsberg, Valle dei Laghi e Magnifica comunità degli altipiani cimbri è stato assegnato un budget di 250 mila euro ciascuna e la metà di queste risorse arriva direttamente dagli stanziamenti previsti per i comprensori d'origine. Sul conto delle spese ci vanno anche le indennità agli amministratori. Sono tre i presidenti che intascano di più: 3.533 euro al mese al presidente della Comunità Alta Valsugana, a quella dell'Alto Garda e Ledro e a quella della Vallagarina. Coloro che prendono meno incassano 2.891 euro al mese. L'assessore più povero arriva a 867 euro, quello più ricco a 1.060 euro.













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