Il limite complessivo dei compensi resta fissato a 240 mila euro all’anno, ma viene alzato (fino a un massimo di tre volte) il limite individuale, che oggi è graduato dalla giunta secondo i parametri reddito-patrimoniali della società. La novità per i consiglieri di amministrazione delle società partecipate della Provincia e degli enti locali con un valore della produzione che supera i 50 milioni di euro all’anno, è stata approvata dalla giunta con una delibera varata venerdì scorso.

L’obiettivo - si legge nella delibera - è quello di valorizzare l’apporto di tutti i consiglieri di amministrazione anche di coloro che non hanno una delega, in quanto portatori di competenze specialistiche differenziate, in particolare - rileva la giunta - dove l’organico dirigenziale sia sottodimensionato.

Analoga flessibilità riguarderà anche gli organi delle nuove società nate da fusioni mediante incorporazione (sempre con valore della produzione sopra i 50 milioni).