il caso

Cinte Tesino, gli alloggi sociali che nessuno vuole

I nove appartamenti a disposizione vengono rifiutati: troppo distanti dalla Valsugana. Tutti pieni invece quelli di Villa Agnedo


di Marika Caumo


BORGO. Padri separati e persone con problemi sociali che rifiutano gli alloggi di Cinte Tesino perché troppo distanti, una popolazione che invecchia e ingrassa sempre più. Stranieri che non sono interessati a integrarsi. Sono solo alcuni dei dati emersi dal documento di aggiornamento del Piano Sociale di Comunità illustrato dall'assessore Severino Sala nel corso dell'assemblea di martedì sera. Assemblea che come purtroppo succede da un po', ha dovuto fare i conti con numerose assenze, con il presidente Sandro Dandrea a dover "fare la conta" del numero legale per ogni punto da approvare. Una seduta che si è aperta con l'ingresso del sindaco di Carzano Cesare Castelpietra, che prende il posto della dimissionaria Katia Agostini. Quindi spazio alle interrogazioni di Aria Nuova (vedi box), alla convenzione per la gestione associata del nido sovracomunale di Scurelle e al Piano Sociale.

Il Piano evidenzia una popolazione che invecchia: su 27.384 residenti al 1° gennaio scorso, l'età media è di 43,9 anni: i minorenni rappresentano il 18,2% (2.798 fino a 10 anni e 2188 dagli 11 ai 18), gli adulti il 60,2% (10.834 dai 19 ai 49 anni e 5.658 dai 50 ai 64) e gli anziani over 65 sono 5.906, il 21,6%. Con una crescita di questi ultimi in appena due anni di un punto percentuale. «Fra 10-15 anni il problema dell'assistenza agli anziani sarà serio, il budget di oggi non basterà», spiega Sala, che ricorda un altro problema in aumento: il sovrappeso. Il 41% dei residenti lo è, di questi per il 33% si parla di sovrappeso e per l'8% di obesità. E solo il 45% della popolazione fa attività fisica. Stabili invece gli stranieri, che si attestano sulle 1.910 unità ovvero il 7% della popolazione, con un aumento in 2 anni dello 0.2%. Per quanto riguarda questi ultimi nel corso delle audizione per la stesura del Piano sociale, è stata rilevata una mancanza di interesse: pochissimi i presenti, da cui è emersa una scarsa volontà ad integrarsi e un maggior interesse agli aiuti offerti. Prova ne è il fatto che i corsi di alfabetizzazione italiana, resi obbligatori da Agenzia del lavoro e Comunità per l'ottenimento di aiuti anche nel settore sociale, sono sempre strapieni. «Purtroppo l'integrazione è limitata a questi corsi. Pochi gli stranieri presenti nelle associazioni, in genere questo è il primo passo per integrarsi», precisa Sala.

Altra questione riguarda i 9 alloggi del centro diurno di Cinte Tesino: messi a disposizione per chi ha problemi di carattere sociale e negli ultimi anni anche dei padri separati che ne fanno richiesta (altra piaga in aumento). Ebbene questi appartamenti sono vuoti (a differenza di quelli di Villa Agnedo, tutti pieni). «Le richieste di alloggio sono molte ma quando proponiamo Cinte Tesino, rifiutano perché troppo lontano. Un problema che riguarda anche gli appartamenti Itea: li vogliono a Borgo, se sono dislocati rifiutano. E non parlo solo di Tesino, c'è chi ha rifiutato l'appartamento Itea a Telve», spiega Sala. La questione, sollevata più volte in Provincia dalla Comunità, è che se l'appartamento offerto (a basso canone o a canone gratuito) dista più di 15 km dall'attuale residenza, il richiedente può rinunciare senza perdere il posto in graduatoria. «In questo modo abbiamo una lunga lista d'attesa che aspetta si liberi qualcosa a Borgo mentre altri alloggi sul territorio rimangono vuoti. La soluzione che abbiamo chiesto alla Provincia è l'ambito unico, con graduatoria unica: cerchi un posto, ti assegniamo Cinte. Rifiuti? Allora esci dalla graduatoria, significa che non c'è una vera necessità», conclude Sala













Scuola & Ricerca

In primo piano