Cinque paesi uniti nell’abbraccio al nuovo parroco

Val Rendena: don Federico Andreolli ha fatto il suo ingresso a Pelugo, Spiazzo, Strembo, Bocenago e Caderzone Terme


di Walter Facchinelli


VAL RENDENA. Tante, tantissime persone ieri nella chiesa pievana di Spiazzo, hanno accolto con grande gioia don Federico Andreolli, nuovo parroco di Pelugo, Spiazzo, Strembo, Bocenago e Caderzone Terme.

Le campane suonano a festa e don Federico arriva accompagnato da Marcello Mengarda, il veterano dei parroci della valle. Sul sagrato lo attendono tutti i parroci di Rendena, molti sacerdoti del Bleggio, don Marco Saiani della parrocchia della “Visitazione di Maria Santissima” a Gardolo e molti giovani preti amici di Seminario. Una bambina nel costume tipico locale porge dei fiori a don Federico ed Emilio Mosca, sindaco di Caderzone Terme, lo saluta a nome dei colleghi e della società civile. Ha parlato di «curiosità e speranza nel conoscere questo ragazzo giovane, che merita grande rispetto per la sua scelta di vita di dedicarsi completamente a Dio e al prossimo» ed ha elogiando «la scelta controcorrente e coraggiosa in una società che esalta l’autoaffermazione e il proprio tornaconto».

Marina Masè vicepresidente del consiglio parrocchiale di Strembo, a nome consigli pastorali e dei fedeli, ha messo in evidenza «la giovane età, il vigore, l’entusiasmo e la volontà di don Federico», ed ha affermato «la accogliamo con immensa gioia, speranza e fiducia, per far nascere nuovi fuochi di passione, solidarietà, carità ed onestà. Siamo pronti ad ascoltare, seguire e collaborare con lei».

Don Federico è introdotto nella Pieve di Rendena da don Olivo Rocchetti, decano di Tione, che legge il decreto di consegna parrocchiale e di servizio pastorale. «Affido a te il servizio pastorale di parroco - scrive l’Arcivescovo Monsignor Luigi Bressan - e confido nella generosa collaborazione e corresponsabilità dei credenti». Poi consegna a don Federico la chiave delle chiese, il fonte battesimale, l’altare, la cattedra e «la cura pastorale delle cinque comunità parrocchiali». Infine, rivolgendosi ai presenti afferma «avvicinatevi al vostro prete, non come ad uno strano funzionario, ma come ad una persona amica che vi può dare una mano per camminare insieme. Date a lui la possibilità di camminare con voi e vivere la sua vita di uomo e di prete in mezzo a voi». Don Federico ha ringraziato tutti di cuore «per la presenza e la simpatia», ed ha aggiunto «oggi festeggiamo un momento importante, un nuovo inizio che riguarda le cinque parrocchie, chiamate per la prima volta a condividere un nuovo parroco». Al Trentino don Federico ha detto «quello di oggi un bel passaggio, da una realtà cittadina molto complessa, con tante persone di ogni genere come è Gardolo, ad una realtà di paese, che ricalca quella in cui sono nato, con un senso di identità molto forte, con tradizioni che creano coesione all’interno dei paesi». Alla fine della messa, molte mani stingevano quelle di don Federico, mani che portano un saluto, un arrivederci, un nuovo inizio. In sottofondo le musiche della Banda di Caderzone Terme e per tutti i dolci preparati dalle donne dei cinque paesi.

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