TRENTO. È Katia Malatesta, funzionaria della Soprintendenza ai beni culturali e direttrice del Religion Today Filmfestival, il nome indicato dalla giunta provinciale (ad integrazione delle autocandidature) per il consiglio direttivo del Centro per la Cooperazione internazionale. Il nome è stato portato ieri all’attenzione della Prima commissione del consiglio provinciale presieduta da Mattia Civico, chiamata a esprimere il parere tecnico (in base alla legge 10 sulle nomine) sulle candidature per enti e società.

Nel caso del Centro per la cooperazione internazionale oggi diretto da Mario Raffaelli, le candidature arrivate erano quelle di Flavio Bertolini (funzionario del ministero della giustizia attualmente assegnato alla Procura di Trento), che ha però incassato parere negativo della commissione perché è già componente del direttivo del Centro studi Martino Martini e quindi cumulerebbe due cariche in settori non collegati, e di Boglarka Etelka Fenyvesi Kiss, di origine ungherese, funzionaria al Dipartimento affari istituzionali della Provincia.

Centro S.Chiara. Altra nomina riguardava la sostituzione di Ivo Gabrielli (dimissionario) come componente del consiglio di amministrazione del Centro servizi culturali Santa Chiara. In questo caso i nomi sono tre: Flavio Bertolini (che si trova nella situazione di cui sopra), Antonietta Castronovi (consulente in materia societaria con uno studio a Trento) e Tommaso Sussarellu, già dirigente della Provincia attualmente in pensione ma nominabile trattandosi di un incarico non retribuito.

Fondazione Orchestra Haydn. Quattro i nomi in lizza per il cda dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento: si tratta di Michele Andreaus (ordinario di Business Management alla Facoltà di economia di Trento), Flavio Bertolini, Boglarka Etelka Fenyvesi Kiss e Chiara Zanoni (responsabile del servizio biblioteca editoriadella Fbk). Nel caso di Andreaus la commissione ha espresso parere negativo perché attualmente componente del cda di Cassa del Trentino, dove ha svolto più mandati : se nominato, cumulerebbe due incarichi in settori non collegati e supererebbe il limite di 10 anni consecutivi nei cda previsti dalla legge. (ch.be.)