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Centri anziani, ecco la stangata: aumento del 10% della quota utente

Approvate dalla giunta provinciale le linee guida per il 2023: il rincaro riguarda pasti e trasporti. Prevista anche l'accoglienza diurna nelle Rsa



TRENTO. Novità per i centri diurni anziani del Trentino e i loro ospiti: sono 334 posti distribuiti in 24 centri sul territorio provinciale . La giunta provinciale ha approvato le «linee guida» per il 2023. Con una piccola ma significativa novità: l’aumento del 10 per cento della retta a carico degli anziani, per i pasti ed il trasporto.

Nelle linee guida, oltre a finanziare i centri, ci si prefigge di garantire, dove c'è necessità, l'attivazione di accoglienze diurne nelle Rsa. La giunta ha deciso il potenziamento del servizio diurno, l’introduzione della figura dello psicologo (qualche ora al mese) e maggiore flessibilità. Il tutto nel pacchetto dei progetti in materia di demenza e iniziative a sostegno della domiciliarità della popolazione anziana.

Le principali novità delle direttive 2023 sono «il potenziamento del servizio diurno a partire dai territori che ne sono sprovvisti valorizzando le rsa (fino ad un massimo di 30 posti) e coinvolgendo spazio argento per la richiesta di attivazione»; poi «l’aumento di due posti presso il centro diurno di cles»; inoltre l’introduzione della figura dello psicologo nella misura di 5 ore al mese ogni 10 posti (nei fatti, sono 30 minuti al mese per paziente).

Poi la novità più importante: «l’adeguamento della tariffa sanitaria, aumentando del 10% la quota riferita ai pasti e ai trasporti».

In quanto alla flessibilità, si tratta di una «previsione». per dirla con la nota «previsione di una maggior flessibilità negli orari di apertura del centro, per permettere una risposta più adeguata ai bisogno dell’anziano e una facilitazione nell’organizzare il servizio di trasporto».

La spesa complessiva prevista a carico del servizio sanitario provinciale viene incrementata di 100.000 euro rispetto al 2022, per un complessivo di 6.750.000 euro al lordo della compartecipazione a carico dell’utente dei centri diurni; in questo modo è possibile finanziare al massimo 334 posti in 24 centri o l'attivazione di accoglienze diurne nelle rsa.

Soddisfatta l’assessora Stefania Segnana: «Le direttive - commenta - sono state riviste tenuto conto degli esiti di un gruppo di lavoro allargato del quale facevano parte rappresentanti del dipartimento salute e politiche sociali, dell'azienda sanitaria ma anche dei servizi sociali delle comunità e degli enti gestori afferenti a Upipa e Consolida. L'obiettivo era quello di valutare complessivamente l’attività dei centri diurni in una prospettiva di potenziamento, di miglior appropriatezza e di maggior integrazione nella rete complessiva dei servizi per gli anziani. Il passaggio successivo è stato il coinvolgimento della fondazione Demarchi - ha proseguito l'assessora - attraverso la quale sono stati organizzati incontri territoriali e distribuito un questionario. In generale, con la messa a regime di spazio argento, la cui équipe territoriale è formata da operatori del sociale e della sanità, il centro diurno verrà maggiormente valorizzato come un nodo della rete». G.Z.

 













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