Centinaia di firme per salvare i treni / FIRMA

Un successo l'appello online. Ritardi: sforati i limiti in 9 mesi su 11


Gianfranco Piccoli


TRENTO. Sono già centinaia i lettori che hanno firmato l'appello del «Trentino» per chiedere la «restituzione» da parte di Trenitalia dei convogli a lunga percorrenza e la reintroduzione delle carrozze «tagliate», costringendo i moltissimi pendolari (che usando il treno fanno un favore anche all'ambiente) a viaggiare stipati come sardine. Un successo, quello della raccolta firme online, che la dice lunga sugli umori dei viaggiatori trentini, che con l'orario invernale si sono visti scippare treni e ridurre spazi su quelli rimasti.

Gli utenti del treno, d'altra parte, hanno ben motivo di lamentarsi, anche alla luce degli indici di ritardo dei convogli registrati sulla linea del Brennero e su quella della Valsugana. Dall'inizio dell'anno, infatti, solo due volte, nel mese di maggio e febbraio, sono stati rispettati sulle due linee ferroviarie i limiti massimi oltre i quali scatta il pagamento dei bonus di 10 euro a pendolari e studenti che hanno un abbonamento extraurbano. Per due volte, invece, gli sforamenti si sono registrati lungo il Brennero e sulla Valsugana: è successo nei mesi di luglio e agosto.

Il mese peggiore, per quanto riguarda la linea del Brennero, è stato agosto, con un indice di ritardo sui convogli pari al 4,36%, mentre il tetto massimo previsto (oltre il quale scatta il bonus ai pendolari) è il 2,50%. Per quanto riguarda la Valsugana, invece, il mese «nero» per i ritardi è stato gennaio, con un indice di 1,32%, mentre il tetto massimo per il bonus e 1%. Ogni mese è il Servizio trasporti pubblici della Provincia ad effettuare il monitoraggio sull'affidabilità dei servizi ferroviari, verificando se è stato rispettato o meno l'accordo sulla qualità del servizio.

Nel caso di sforamento, i pendolari possono rinnovare l'abbonamento presso le biglietterie di Trento Fs, Rovereto Fs e Mezzocorona Fs con lo sconto di 10 euro, dopo la compilazione di un modulo in autodichiarazione che attesta l'avvenuto utilizzo, comprovato da almeno dieci validazioni presso le stazioni ferroviarie, con abbonamento provinciale dei servizi Trenitalia sulla linea del Brennero. L'ultima doccia fredda sui viaggiatori trentini è arrivata con l'orario invernale, dove si registra un lungo elenco di treni soppressi: un Monaco-Milano, l'Eurostar Bolzano-Pescara, il notturno Monaco-Pescara, un Monaco-Napoli, un Eurocity Monaco-Milano. Sparito anche il "Treno della neve" per i turisti dello sci. Unica consolazione: è rimasto il collegamento Bolzano-Roma, per il quale si erano spese non poco le due province autonome per salvare l'unico treno che unisce direttamente la nostra regione con la capitale.

I motivi dei tagli? Prevalentemente economici. Trentinitalia non ragiona più in termini di servizi, ma di business: punta tutto sui convogli che hanno un ritorno economico, tagliando sui treni mezo redditizi. Per quanto riguarda la lunga percorrenza, quindi, viene preferita l'alta velocità. Una scelta duramente criticata anche dal vescovo di Campobasso-Bojano, il trentino Giancarlo Bregantini.













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