Cavalese: lavatrice rumorosa, guerra fra vicini

Dopo il ricorso al giudice di pace la lite: pensionata all'ospedale



CAVALESE. La lavatrice fa rumore, gli inquilini del condominio litigano, finché si arriva alle mani e infine all'ospedale. E' accaduto a Cavalese, tra gli abitanti di due appartamenti a piani diversi di un condominio, e questa vicenda sarà ora ricostruita di fronte al giudice: quello di pace per capire se il rumore della lavatrice rientra nei limiti di legge, e quello penale per quanto riguarda la violazione di domicilio e l'aggressione denunciate dalla pensionata che si lamentava per il rumore prodotto dall'elettrodomestico. I fatti sono avvenuti qualche settimana fa, ma la notizia è trapelata solo nei giorni scorsi. In paese da tempo si sapeva che i rapporti tra i due condomini non erano idilliaci e che c'erano sempre screzi e intolleranze da ambo le parti. All'origine dei rapporti tesi ci sarebbe il disturbo creato da una lavatrice che - azionata durante la notte - disturberebbe la quiete e i sonni dell'inquilina del piano di sopra. Per cercare di eliminare o quanto meno di contenere il rumore della lavatrice la signora, una pensionata di 66 anni si era rivolta anche al giudice di pace di Cavalese, il quale ha già convocato la proprietaria dell'elettrodomestico per cercare di capire se il disturbo era nella norma o effettivamente tanto elevato da causare insonnia e stress all'inquilina del piano di sopra. E proprio con la convocazione dal giudice di pace la situazione è degenerata. La pensionata che abita al piano di sopra pare abbia sbattuto il tappeto facendo cadere la polvere al piano di sotto. Ne è nato un battibecco e lo scambio di accuse reciproche, con il marito del piano inferiore (che ha un'attività nello stabile) corso in difesa della moglie. Ma questa volta non ci sarebbero state solo parole: l'uomo è salito al piano superiore e - secondo quanto denunciato dalla vittima - avrebbe preso per il collo e strattonato l'anziana vicina. Di certo c'è che la donna è ricorsa alle cure dell'ospedale di Cavalese dove è stata dimessa con una prognosi di 20 giorni, salvo complicazione. E anche in questi giorni deve portare un collare per proteggere le vertebre cervicali ancora doloranti in seguito alle percosse subite. Sull'episodio è stata presentata denuncia ai carabinieri della stazione di Cavalese con l'ipotesi di violazione di domicilio e percosse. Il fascicolo ora è stato inviato alla procura della Repubblica di Trento dove il pm dovrà valutare se ci sono gli estremi per andare a processo. La vittima intanto ha già nominato un avvocato per chiedere il risarcimento dei danni. Naturalmente sarà un giudice a valutare la situazione e le eventuali conseguenze.













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