Case piccole, prezzi folli: Trento costa più di Berlino

Il costo medio degli immobili viaggia intorno ai 2600 euro al metro quadro. E sempre più anziani si «vendono» la nuda proprietà per tirare avanti


di Luca Pianesi


TRENTO. E' un mercato della casa sempre più in difficoltà. Calano le vendite, calano gli affitti ma i proprietari di abitazione non rinunciano a uno spicciolo, nessuno fa un passo indietro, e così i costi, specie a Trento, restano altissimi (si pensi che a Berlino, una delle più importanti capitali europee, il prezzo medio delle case è di 1.250 euro al metro quadro mentre a Trento il prezzo di richiesta più basso, quello di Trento Nord, viaggia su una media di 2.607 euro al metro quadro). E questo nonostante sia, per tutti, specie per i giovani, accedere a un mutuo. Aumentano, in valore assoluto, i costi degli appartamenti più piccoli (stando ad “immobiliare.it” il prezzo medio degli appartamenti è passato dai 2.988 euro al metro quadro di giugno 2011 ai 3.149 euro registrato lo scorso mese) perché venduti a cifre più accessibili, mentre calano quelli più grandi, che viaggiano sulle diverse centinaia di migliaia di euro e sono acquistabili, ormai, solo da una fetta ridottissima di popolazione (il valore delle ville è calato, da giugno 2011, da 3.477 euro al metro quadro, fino ai 3.094 euro di maggio 2013). Per questo si stanno affermando, anche nella nostra realtà, due fenomeni particolari: quello delle aste giudiziarie, dove edifici, anche di pregio, vengono battuti a prezzi stracciati a causa del fallimento del proprietario o di una sua incapacità di sostenere le spese necessarie per il mantenimento dell’immobile; e quello della vendita della nuda proprietà, che equivale a mettere sul mercato il proprio appartamento tenendo, però, per sé il diritto di viverci per tutta la vita. Un percorso, quest'ultimo, scelto soprattutto dagli anziani che i questa maniera incassano subito il valore delle mura della loro abitazione, vendute a un costo inferiore a quello di mercato, mantenendo, però, il diritto di viverci fino alla fine. Alla loro morte, poi, l'immobile, passerà in toto nelle mani dell'acquirente che, pur avendo dovuto aspettare del tempo, avrà comprato la casa a un costo inferiore rispetto al suo valore effettivo. Un affare per entrambi, dunque: per l'anziano che vivrà in quella che era la sua casa, avendo a disposizione una bella somma di denaro; e per l'acquirente che comprerà l'immobile a un valore sensibilmente inferiore rispetto a quanto avrebbe dovuto pagarlo a “prezzo pieno”. Il “caso della settimana” sarà un viaggio nel mercato della casa con un occhio di riguardo anche alle case sfitte magari perché in attesa di ristrutturazioni, mai partite a causa della crisi (anche se i dati dicono che solo il 3,05% degli immobili di Trento risultano non utilizzati).

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