«Casa per disabili soli: una legge doverosa» 

Le coop sociali spronano la giunta provinciale sul “dopo di noi”. Progetti di coabitazione, c’è il bando


di Maddalena Di Tolla Deflorian


TRENTO. “lI disegno di legge della Giunta provinciale ci sembra adeguato, usa anche un linguaggio corretto rispetto ai problemi affrontati, dunque chiediamo che lo si trasformi in legge entro i primi mesi del 2018. Non vorremmo che la campagna elettorale bloccasse tutto. Chiediamo che la questione dell’abitare sia inserita nella legge”. Così ieri mattina Cristian Aiardi, coordinatore del gruppo delle sette cooperative sociali che si occupano, fra altri temi, del cosiddetto “dopo di noi”, ha esortato l’assessore provinciale Luca Zeni. L’occasione era la giornata di confronto, organizzata da Consolida al Muse(di fronte a 200 persone), sui problemi delle persone con disabilità, anche in relazione ai due temi dell’abitare e della fase delicata dopo la morte dei genitori o familiari. Le sette cooperative il cui lavoro è coordinato da Aiardi, hanno creato un gruppo di lavoro e nel 2016 sottoscritto un vero e proprio contratto, intorno al tema dell’abitare, e proprio su questo ieri sono state spese molte parole. “Abitare non significa soltanto disporre di una casa, di un edificio, significa anche favorire l’autonomia e il riconoscimento delle scelte e dell’identità delle persone – ha affermato Aiardi - costruendo per loro, insieme a loro e con le famiglie dei percorsi”. Di “era dei desideri, non solo dei bisogni, per quanto riguarda le persone con disabilità” ha parlato Giancarlo Sanavio, direttore della veneta Fondazione F3, che da alcuni anni cura per conto delle famiglie il “trustee”, attraverso la Fondazione, per garantire che dopo la morte dei genitori, al figlio disabile resti interamente e fruibile il patrimonio. Rispetto al tema delle soluzioni abitative in relativa autonomia per persone con disabilità, sono state ricordate ieri mattina varie iniziative, come Prove di volo della cooperativa La Rete, o come alcune residenze per il cohousing, private e pubbliche. L’assessore ha ricordato le 119 strutture con ricettività per la disabilità, per 2000 posti letto, nella rete pubblico-privata trentina. L’assessore Luca Zeni ha garantito che la legge arriverà entro la primavera del 2018. “Abbiamo tre disegni di legge sul tavolo. C’è la disponibilità politica a farne un testo unico, da portare al più presto in commissione. I tre testi sono già all’esame della commissione, in ogni caso, per una prima valutazione”.

Zeni ha anticipato che venerdì prossimo arriverà al voto in giunta l’approvazione del bando di gara per progetti a favore della coabitazione di persone disabili, per un importo di 350.000 euro. Altro tema caldo, la questione degli accreditamenti di enti e cooperative, che secondo Aiardi e altri relatori corre il rischio di irrigidire le pratiche operative, sfavorendo la libertà di scelta delle persone. Anche su questo Zeni ha promesso attenzione per recepire in modo flessibile nuovi bisogni e pratiche innovative.















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