Carte false, autoscuola chiusa per 1 mese

La decisione della Provincia contro la scuola Acli dopo l’indagine della polizia stradale sui certificati delle ore di guida



TRENTO. Un mese di sospensione totale dell’attività. A partire da domani per l’autoscuola Acli - sia nella sede di corso Buonarroti, che in quella via Battisti a Mezzocorona - locali chiusi e sospensione di tutta l’attività didattica e amministrativa relativa alla prenotazione e alla presentazione dei candidati agli esami di guida. La decisione - che probabilmente è unica nella realtà trentina - è della Provincia e poggia le basi su un’indagine della polizia giudiziaria della stradale. La sospensione delle attività è una sanzione accessoria rispetto alla denuncia penale ma forse è quella che ha le conseguenze più pesanti per la scuola guida. Ma come si è arrivati a questa determina? Il punto di partenza sono le indagini della polizia stradale (sezione di pg) nate grazie al lavoro di sinergia con la Motorizzazione. Indagini che sono durate un paio di mesi durante i quali sono stati sentiti una ventina di aspiranti guidatori che si erano iscritti alla scuola guida Acli (che non fa più riferimento all’associazione cristiana dei lavoratori). E sarebbe emerso l’autoscuola avrebbe fornito alla Motorizzazione civile degli attestati non autentici circa la frequenza delle sei ore obbligatorie di guida. E in particolare risulterebbe che sarebbero stati falsificati certificati orari, date di svolgimento delle lezioni pratiche e firme dei candidati. In base al decreto legge del 2012, per poter sostenere l’esame di guida sono obbligatorio sei ore di pratica. Due nel circuito cittadino, due sulle strade extraurbane e superstrade e due in ore notturne. Ecco l’attività della stradale avrebbe portato alla scoperta - sentiti i «clienti» dell’autoscuola - che molte di queste ore obbligatorie non erano state fatte, in particolare quelle relative alle guida notturna. Non solo. In base a quanto scritto nella determinazione firmata dal dirigente provinciale Elio Grossi, viene sottolineato come nove allievi avessero escluso in maniera categorica che la firma in calce ai moduli fosse la loro.

Questi comportamenti che vengono definiti gravi - che configurano uno svolgimento irregolare dell’attività di autoscuola e che può portare alla sospensione delle attività da uno a tre mesi - hanno portato all’avvio di un procedimento durante il quale il titolo ha potuto fare le proprie osservazioni difensive. Che sono state giudicate non condivisibili «in quanto il verbale di accertamento della polizia stradale contiene elementi e riscontri precisi circa le condotte irregolari che sono state accertate con il richiamo a numerose testimonianze acquisite che costituiscono fonti di prova oggettive e circostanziate». Nessuna conseguenza, invece, per chi ha sostenuto l’esame di guida (e l’ha passato) anche se le carte non erano regolari.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano