Caro-carburante, il record del diesel è in Trentino

A Rovereto raggiunti 1,907 euro. Torna la caccia al risparmio nel capoluogo Distributori selezionati in base ai listini. E i millesimi fanno la differenza


di Luca Marognoli


TRENTO. C’è chi gira la città come una trottola finché non trova il prezzo più basso e chi invece del pieno chiede un rabbocco di tre euro riempendo di moneta lo sconfortato gestore. Succede a Trento, nel giorno in cui il Codacons rilancia in tutta Italia la foto, scattata da un automobilista, del distributore di gasolio più caro della Penisola. É a Rovereto, dove “al servito” un litro di diesel viene venduto a 1,907 euro e uno di benzina a 1,994, a un passo dalla soglia (anche psicologica) dei 2 euro, che è stata sorpassata invece a Milano, con 2,009.

L’inizio di settembre ha portato una nuova impennata su scala nazionale, ma a fare ancor più notizia è che questo avviene mentre il costo del petrolio cala, tanto che Adusbef e Federconsumatori non esitano a parlare di «veri e propri guadagni speculativi, che pesano sulle tasche degli automobilisti per circa tre euro per ogni pieno di benzina da 50 litri».

E Trento? Nel capoluogo si registra la stessa schizofrenia delle altre città, con prezzi che variano sensibilmente da una pompa all’altra e con gli automobilisti sempre più esasperati ad inseguire il risparmio, anche di pochi millesimi. «L’aumento? Danno la colpa alla Siria, ma noi come facciamo a sapere la causa?», allarga le braccia Lanfranco Nicolussi, di Total Erg al Top Center, affiancato dalla collaboratrice Iana Rusnac. «Io so solo che più costa la benzina, meno guadagniamo noi gestori, perché il nostro margine dipende dai litri venduti. E la gente il sabato e la domenica piuttosto sta a casa...». Le compagnie si rubano i clienti a colpi di trovate di marketing: «Guardi qui - tira fuori uno scatolone pieno di ricevute Nicolussi -: chi ha la tessera riceve 2 centesimi ogni euro speso. In un giorno abbiamo rimborsato 880 euro! Poi c’è anche la raccolta punti, che dà diritto a premi e a rifornimenti ulteriori». Per la cronaca, qui il diesel è a quota 1,662, la benzina a 1,762.

Soffrono i clienti ma anche i gestori. Roberto Odorizzi, della Q8 di Campotrentino Est (dove c’è anche il gpl) è contrariato: «I prezzi sono appena saliti di altri 8 millesimi, a 1,779 la benzina e a 1,669 il diesel. E non possiamo farci nulla. Ma io mi chiedo perché in Germania il listino sia a 1,40. Il governo dovrebbe smetterla con gli aumenti, perché non è solo responsabilità dei petrolieri». La pazienza sembra avere raggiunto il limite. Con i rischi che ne derivano: «I nostri margini sono più bassi rispetto a dieci anni fa: io ho due dipendenti e devo fare i conti per capire se ci sto dentro. Dovremmo chiudere tutti per una settimana e mettere in ginocchio il Paese».

Non sa darsi una spiegazione Luca Tomasi, dell’Eni di via Ragazzi del 99: «É difficilissimo capire il perché di questi rincari. Sta di fatto che più salgono i prezzi, più siamo danneggiati noi che vendiamo meno e gli utenti che non muovono la macchina». Nella sua stazione di servizio i listini sono a 1,814 per la benzina e a 1,704 per il gasolio. Gli stessi dell’Eni Car Service di via Maccani, gestito da Marco Nalesso. Prezzi tra i più alti sul mercato: gli automobilisti se ne sono accorti? «Sicuramente la gente va a controllare i prezzi e fa dei raffronti», ammette il titolare. «Ma noi siamo Eni “diretti” e non “convenzionati” e sui prezzi possiamo intervenire ben poco. Gli aumenti? Ci sono tanti interessi in gioco: si sa che ormai non è solo il prezzo del barile a fare i listini al consumatore».

Il prezzo cala in un altro Eni, quello Oss Emer di via Brennero 154: la benzina a 1,774, il diesel a 1,664. «É la solita porcheria che fa lo Stato», stigmatizza i rincari Walter Andreis. «I listini li vediamo giorno per giorno, quando ce li mandano sul computer. Però mi pare che anche il barile sia di nuovo in crescita... I clienti? Si lamentano tutti: stanno a guardare i millesimi».

Tra i prezzi più bassi quelli praticati dal distributore Shell di via Brescia, a Piedicastello: 1,749 la benzina, 1,649 il gasolio. «Abbiamo sempre avuto clienti abituali ma ultimamente vedi più gente che viene per il prezzo», dice il gestore Bruno Fabi.

Ha un osservatorio speciale Josè Filosa, dell’Eni di via Lungadige Leopardi, al ponte di San Lorenzo: «Facciamo 1,834 per la benzina e 1,724 per il gasolio, ma nell’isola Iperself qui sopra si pagano 2 centesimi in meno. E si vede: lì c’è sempre la coda».

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