LAVORO NERO

Caporalato nelle vigne di due aziende trentine

L’Inps ha trovato quindici lavoratori totalmente in nero nelle campagne di Borghetto e Serravalle pagati 30 euro al giorno per 12 ore di raccolta



TRENTO. Lavoravano undici o anche dodici ore al giorno per 30 euro. In nero, senza contributi o assicurazione. Nulla di nulla. E non al sud. No, qui da noi. Nella zona di Borghetto e Serravalle, per la precisione. I

n questi giorni sono impegnati nella vendemmia e gli ispettori dell’Inps li hanno trovati proprio lì, tra i filari di due aziende agricole del basso Trentino, nella zona di Borghetto appunto. E’ già scattato il verbale per i loro datori di lavoro, che sono finte cooperative che vengono da Veneto e Lombardia, e anche per le aziende che si servono della loro manodopera.

L’operazione dell’Inps, che segue quella dell’anno scorso nella zona di Riva del Garda, dimostra che il caporalato esiste anche da noi, non solo nei campi di pomodori pugliesi dove plotoni di moderni schiavi lavorano per venti euro al giorno. Solo che qui al nord i caporali si sono fatti furbi. Per evitare i controlli creano delle finte cooperative o delle srl che offrono alle aziende agrarie il servizio chiavi in mano e a prezzi stracciati. 

Nell’operazione dell’Inps dei giorni scorsi, gli ispettori hanno trovato al lavoro quindici persone. Si tratta di marocchini e nigeriani che lavoravano per queste cooperative fittizie.













Scuola & Ricerca

In primo piano