Canoni Itea “riallineati” sindacati presi d’assalto

Monta la protesta degli inquilini, ma Daldoss ribadisce: non si tratta di aumenti. Cgil, Cisl e Uil: misura giusta ma andava comunicata meglio, specie agli anziani



TRENTO. Sindacati tutti d’accordo: gli aumenti ci stanno tutti, ma potevano essere comunicati meglio dall’Itea. Aumenti che in realtà sono allineamenti, come ha ripetuto anche ieri l’assessore provinciale all’edilizia abitativa Carlo Daldoss: «Con gennaio è entrato a pieno regime il sistema di determinazione dei canoni introdotto dalla legge del 2005 in materia di edilizia pubblica. Di fatto il sistema di calcolo, che trova già applicazione ai contratti stipulati dall’1 gennaio 2008 in poi, viene esteso a tutti i nuclei che erano inquilini Itea prima della riforma, portando così ad una equiparazione di tutti i contratti di locazione in essere. Non si tratta, quindi, di aumenti dei canoni di locazione ma di un riallineamento di tutti i contratti, e quindi di tutti i canoni versati dai circa 10 mila inquilini Itea. Il meccanismo era già previsto all’epoca del varo della riforma, che conteneva una clausola di salvaguardia per gli inquilini che avevano già ottenuto un alloggio prima del 2008. Il nuovo calcolo, peraltro, ha comportato degli aumenti ma anche delle riduzioni di canone». Comunque sia, ieri i centralini di sindacati e patronati sono stati letteralmente presi d’assalto. Franco Ianeselli, della segretaria Cgil, la vede così: «Sono d’accordo, la cosa andava comunicata meglio. E con un po’ di malizia ci si potrebbe chiedere come mai tutto avvenga solo dopo le elezioni provinciali e non prima. Ma al di là di questo, non si può dire che la cosa non si sapesse». E ora? «I canoni sono stati giustamente allineati. Se si vuole intervenire, lo si potrebbe fare sull’Icef: introdurre l’indicizzazione e magari fare qualche riflessione sui single monoreddito».

Anche per Diego Faccini, della segretaria Cisl, «questa è la legge ed è una questione di equità: che certo poteva essere comunicata in maniera migliore, specie verso le persone di una certa età». E spiega, Faccini, che appena tre giorni fa la questione era stata al centro dei lavori della commissione sociale Itea, dove siedono anche i sindacati. E dove si è preso atto che a fronte di circa 4 mila riallineamenti dei canoni verso l’alto, ve ne sono altri mille verso il basso e circa 900 stabili. Ma, soprattutto, che in ogni caso i canoni rimangono al di sotto del 20% del reddito: «Mentre sul libero mercato si arriva tranquillamente al 30% e anche al 40». Senza dimenticare, aggiunge, che per via della propria massa critica Itea è in grado di spuntare prezzi scontati sui combustibili, abbassando quindi le spese condominiali per il riscaldamento che ricadono sugli inquilini.

Si tratta di un punto che sta particolarmente a cuore a Walter Alotti, segretario della Uil: proprio sui ritardi dei conguagli delle spese condominiali (il cui conto agli inquilini è arrivato in questi giorni assieme ai nuovi canoni) era stata infatti chiesta dai sindacati la convocazione della commissione Itea, per chiedere di rinnovare il meccanismo della rateizzazione dei conguagli. Che, con l’eccezione di casi particolari di utenza debole, sarà il seguente: da 1 a 300 euro non più di 3 rate, da 300 a 1.000 euro non più di 5 rate (minima da 100 euro mensili), oltre i 1.000 non più di 6-8 rate (minima di 250 euro mensili). Poi, all’ordine del giorno, i sindacati si sono ritrovati anche la questione del riallineamento dei canoni: inserita cioè all’ultimo momento, senza che gli inquilini ne fossero invece avvisati nelle bollette di dicembre. Il che spinge Alotti a parlare di «clamorosa mancanza di comunicazione». e a chiedere un rinnovo non solo dei metodi Itea, ma anche delle persone che ne compongono il cda: a partire dalla presidente».













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