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Cani al freddo senza cibo: pastore finisce a processo

L’uomo, Luca Giuliani di Dro, è accusato di maltrattamenti. Il legale Tasin: "Una persecuzione"



TRENTO. Ennesima grana giudiziaria per uno dei componenti della famiglia Giuliani, pastori di Dro molto noti per la loro attività professionale che li porta a spostarsi a seguito delle greggi dalla val di Cavedine a quella dell’Adige fino all’altopiano della Paganella.

In questa circostanza a finire a processo è Luca Giuliani, accusato di maltrattamenti di tre cani meticci di sua proprietà. L’episodio contestato risale al gennaio scorso, quando a Stumiaga di Fiavè gli animali sono stati sottoposti ad un accertamento da parte delle guardie zoofile dell’Enpa, attivate da una segnalazione anonima.

Le guardie hanno attestato di avere trovato i tre cani senza cibo né acqua, privi di protezione ed esposti alle intemperie, ad una temperatura di 7 gradi sotto zero (erano le 9.30 del mattino ma la notte - è stato fatto notare - il freddo si fa molto più pungente).

Uno dei tre era legato a una catena molto corta (1 metro e 20), gli altri erano slegati. Per tutti mancava una cuccia o un qualche tipo di riparo: nella zona si trovava solo la vecchia roulotte, coperta di brina, dove dormiva un pastore di nazionalità straniera. Secondo le guardie, gli animali - sottoposti a palpazione - erano molto magri, tanto che le ossa erano ben evidenti. Per tutte queste circostanze erano stati sequestrati e accompagnati al canile di Marco di Rovereto. Decisione, questa, non gradita dal pastore e dal padre Antonio: quest’ultimo, in particolare, era stato posto agli arresti domiciliari per avere aggredito una guardia con un pugno e danneggiato la macchina fotografica della collega.

Il procedimento approdato ora in aula (e rinviato a febbraio) riguarda però esclusivamente i maltrattamenti, imputati a Luca Giuliani. Il cui legale, Claudio Tasin, respinge però ogni accusa e contrattacca: «Il veterinario dell’Azienda sanitaria di Rovereto che ha visitato gli animali ha dichiarato che non avevano subito maltrattamenti né ha rinvenuto patologie ad essi riconducibili».

Per il legale la famiglia Giuliani è sottoposta a una vera e propria persecuzione: « I miei assistiti ritengono di essere severamente attaccati e non solo da orsi e lupi, ma anche dai volontari Enpa. I cani vivono nelle stesse condizioni delle greggi e dei pastori. Con l'aiuto di testimoni ed esperti dimostreremo che non hanno subito alcun maltrattamento».













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