Cane punito con il collare elettrico

Mori, denunciato il proprietario - un cacciatore di 50 anni - per maltrattamenti. Il dispositivo proibito emette una scossa quando la bestia abbaia. Il segugio è stato sequestato, ora è in canile


Giuliano Lott


MORI. Vedendolo aggirarsi senza custodia poco a monte di Tierno, la mattina di domenica, un moriano ha avvisato i carabinieri: quel giovane segugio italiano, un cane da caccia con addosso un collare (segno evidente che l'animale ha un padrone e che non poteva essere fuggito molto lontano), doveva aver smarrito la via di casa. Così i militari hanno portato il cane in caserma. Ad incuriosire gli agenti era il collare, di tipo elettrico a impulsi.

Il fondato sospetto era che quel dispositivo fosse proibito, e la certezza l'ha data loro Aldo Candioli, della protezione animali, che ha sciolto ogni riserva a prima vista. La bestiola indossava infatti un tipo di collare che viene imposto ai cani per "educarli" ad abbaiare meno di quanto non imponga loro l'istinto di madre natura: quando il collo si tende poichè le corde vocali stanno per entrare in funzione, il collare emette una scossa a basso voltaggio che blocca sul nascere l'impulso di abbaiare.

Il dispositivo, alimentato da una batteria, è vietato per legge in quanto il suo utilizzo è considerato una inutile crudeltà nei confronti dell'animale. Certo, la praticità è fuori di dubbio per il padrone, che può contare sull'automatismo "punitivo" per far tacere il proprio cane, evitando di molestare il vicinato e anche di faticare per abituare il segugio a mantenere la consegna del silenzio. Ma la pratica è valutata come un'angheria e punita dalla legge. E' probabile che il collare sia stato acquistato all'estero, dato che alle nostre latitudini è proibito.

Stavolta il padrone, identificato grazie al microchip che l'animale aveva installato sottopelle, è stato denunciato per maltrattamento d'animale. E' un cacciatore moriano di 50 anni, poi convocato in caserma dai carabinieri che gli hanno notificato, oltre alla denuncia, il sequestro del collare elettrico e del cane medesimo. Il quale è stato per il momento affidato al canile del Pan Eppaa di Rovereto, dove rimarrà in custodia fino a quando la Procura della Repubblica non deciderà il da farsi. Non è la prima volta che simili dispositivi vengono trovati addosso a cani, in genere da caccia. Alcuni anni fa era accaduto nei pressi di Ala, e anche in quel caso il proprietario era stato denunciato per maltrattamenti.













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