la sentenza

Cane abbandonato, il padrone condannato

L'uomo di Trento lasciava il pastore tedesco sul balcone senza acqua e senza cibo. Secondo il giudice ha danneggiato la sensibilità psico fisica dell'animale



TRENTO. Il pastore tedesco veniva lasciato sul terrazzo senza acqua e senza cibo. Una situazione che aveva preoccupato i vicini di casa tanto da spingerli a denunciare il fatto alla polizia locale. Una denuncia che ha dato il via ad un processo che si è concluso con la condanna del padrone dell'animale, un professionista di Trento, ad un mese di reclusione (pena sospesa) e al risarcimento della parte civili. Ossia tre vicini che venivano disturbati dal continuo abbaiare del cane.

Il professionista si è sempre difeso spiegando di non aver mai fatto del male al proprio cane nè di averlo lasciato senza cibo e acqua. e che la denuncia sarebbe scattata in seguito a dei dissapori con i vicini di casa. 

La sentenza del tribunale di Trento (giudice Marco La Ganga) sta avendo una grande eco a livello nazionale. Secondo il tribunale, il comportamento del padrone del pastore tedesco, ha danneggiato la «sensibilità psico-fisica» del cane, lasciandolo senza cibo e in uno spazio angusto per giorni. La sentenza ha, infatti, stabilito che la nozione di abbandono «postula una condotta ad ampio raggio, che include anche la colpa intesa come indifferenza, trascuratezza, disinteresse o inerzia».

E addirittura, nel caso specifico, i giudici hanno ritenuto che si sia configurata la fattispecie più grave, ovvero quella di reato doloso. I padroni avevano, infatti, ricevuto numerosi richiami a prendersi cura dell’animale da parte dei vicini di casa, e quindi la loro condotta è stata ritenuta assolutamente voluta e non  frutto di negligenza.













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