Calliano, vinta dal Comune la battaglia delle antenne

Respinto dal Tar il ricorso di Ericson contro il no a un traliccio davanti al castello Per i giudici ambiente e beni storici meritano tutela quanto le comunicazioni



BESENELLO. Libertà di impresa, centralità delle comunicazioni nell’era contemporanea, interesse dei cittadini utenti, importanza dell’infrastrutturazione del territorio. Tutti principi sacrosanti e incontestabili, dicono anche i giudici del Tar. Ma non per questo devono tenere in assoluto spregio anche altri principi, come la tutela del paesaggio, il valore non solo turistico ma anche come elemento di identificazione di un territorio e di una comunità dei beni storici e, alla fine, la ragionevolezza. Se non ci fossero state alternative, la decisione sarebbe stata diversa. Ma le alternative ci sono e sono state offerte a più riprese dal Comune alla ditta ricorrente. Che, par di capire dalla ricostruzione dei fatti operata dagli stessi magistrati in sentenza, ha tirato dritto per la propria strada senza nemmeno degnarle di considerazione. Forte probabilmente di una presunzione che le deriva dalle numerose vittorie del passato e convinta che chi è portatore del nuovo che avanza, non ha bisogno di ascoltare e confrontarsi. E tantomeno di mediare.

La vicenda è quella del nuovo traliccio («un palo poligonale alto 30 metri sul quale si sarebbero dovuti installare 3 settori, con un’antenna su ognuno di essi; inoltre, sotto le antenne sarebbero state installate due parabole») che la ditta Ericsson Telecomunicazioni voleva costruire per conto di Tim. Aveva individuato un terreno adatto in via Castel Beseno e trovato un accordo col proprietario. Il 21 gennaio 2011 aveva chiesto l’autorizzazione all’installazione al Comitato provinciale e ottenuta anche quella, il 6 giugno 2011, ha presentato al comune di Calliano la richiesta di concessione edilizia. Più o meno considerandola un atto dovuto.

Ma il comune si è messo di traverso. Sentita due volte la commissione edilizia, l’amministrazione ha comunicato la sospensione della pratica edilizia per una valutazione negativa sull’impatto dell’impianto: avrebbe deturpato la vista di Castel Beseno dal fondovalle. Al «no» il comune aggiungeva però che era disponibile ad un incontro per ragionare sulle alternative ed offriva un terreno di propria proprietà, ugualmente funzionale alla copertura Gsm e Umts della zona che interessava a Tim e più defilato, nel fondovalle. Insomma, nessun danno dal punto di vista della efficacia del ripetitore e nessun problema a reperire il terreno, ma si salvava anche il castello e la sua godibilità, tanto per chi passa su statale e autostrada quanto per i residenti di Calliano.

Ericsson ha risposto impugnando il rifiuto di concedere la licenza edilizia. I giudici del Tar le hanno dato torto. (l.m.)

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