Calcio: il Trento ora è sul baratro del fallimento

Iaquinta «legge» i conti e scopre un buco di bilancio pregresso di 500 mila euro



TRENTO. «Il bilancio attuale è coinvolto con i vecchi bilanci. Questo è il vero problema». Marco Fattinger, ex presidente del Trento, sostiene che sia questo l'unico ostacolo per la conclusione della trattativa con l'imprenditore immobiliare Giuseppe Iaquinta per la successione della presidenza della società di via Sanseverino.
Il futuro del Trento prevede due possibilità: o Marco Fattinger ripiana i conti della società, e in questo caso Giuseppe Iaquinta entrerebbe in società da presidente, oppure la squadra aquilotta fallisce. Ma Fattinger spiega: «Bisogna risolvere le cose combinate negli anni passati. Si parla della presidenza Di Benedetto e forse addirittura quella precedente. Io sono stato un "allocco" quando ho preso il Trento. Si sono approfittati di me. Io dichiaro che per il bene di questa squadra sarei pronto a prendermi delle responsabilità non mie».
Fino ad adesso in tanti hanno provato ad indovinare a quanto ammontasse il buco nel bilancio della società trentina: «Siamo intorno ai 500 mila euro. Ma queste non sono cifre che ho creato nella mia gestione. Iaquinta ha voglia di venire a Trento, ma il bilancio è l'unico problema. Lui è disposto a prendere il Trento basta che venga messo a posto tutto fiscalmente».
Chi invece è stato fino ad ora il "punto di unione" tra Fattinger e Iaquinta, Uber Manfredini, dichiara: «Non è più una trattativa. Certi accordi ci sono già stati. Il signor Giuseppe ha detto che i presupposti per chiudere ci possono essere. Ci sono delle cose da risolvere. Quando ci saranno le cose a posto si andrà avanti con gli accordi». Se non si riesce ad appianare il deficit crolla tutto, portando la situazione alla seconda possibilità: il fallimento.
In questo clima di incertezza, intanto, il Trento è stato sconfitto dal Cantù. Il tecnico Giancarlo D'Astoli per quanto riguarda la trattativa Fattinger-Iaquinta, dice: «Io non so niente. Giuseppe Iaquinta oggi l'ho salutato perchè lo conosco. Ai tempi volevo portare Vincenzo (il figlio) al Brescello». Sulla sconfitta, analizza così la gara dei suoi: «I ragazzi stanno lavorando bene in allenamento, ma in campo non riusciamo a fare punti. Sul finire di primo tempo siamo calati. Lo sanno tutti ormai che non riusciamo a gestire il gioco. In campo non abbiamo un eqilibrio. All'interno della rosa mancano completamente due centrocampisti che sappiano gestire il pallone e che sappiano far viaggiare i compagni di squadra. Inoltre non riusciamo proprio a fare gol. Quando qualcuno viene espulso vuol dire che c'è qualcosa che non va». Per quanto riguarda il cartellino rosso preso da Eder Baù il mister dice: «Sicuramente la società prenderà un provvedimento. È un peccato perderlo perchè sta crescendo partita dopo partita. È passato dalla ragione (ha subito una gomitata) al torto (tirato la testata)».
Il capitano dei trentini Giordan Ligarotti, ancora una volta uno dei pochi a salvarsi, dice: «Sta succedendo di tutto. Non so più darmi una spiegazione. In questo momento ci manca un po' di tutto. Con D'Astoli siamo migliorati, però sbagliamo ancora troppi gol. Ci vuole una vittoria per sbloccare questa situazione. Per quanto riguarda quello che succede fuori dal campo chiederemo dei chiarimenti in settimana alla società». (a.sc.)













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