Caffè «amaro»: a Moena 1 euro e 20

Aumento del 20% della tazzina nei bar. Gli esercenti: «Tutta colpa del rincaro delle materie prime»


di Gilberto Bonani


MOENA. «Regalo di Natale» poco gradito in (quasi) tutti i bar della Perla delle Dolomiti. Il costo della tazzina del caffè schizza a un euro e 20 centesimi. Un aumento del 20 per cento che fa male al portafoglio, specialmente in momento di crisi. Per un cappuccino ora si arriva a pagare un euro e 80 centesimi, 30 in più rispetto al prezzo precedente.

L'iniziativa per ora è limitata ai bar di Moena visto che in Valle di Fassa il prezzo al banco rimane sostanzialmente di un euro, con qualche sporadico aumento. «Una scelta non motivata» – affermano molti avventori stizziti - visto che il prezzo della materia prima è rimasto costante». Il costo all'ingrosso del caffè però segnala una leggera crescita a dicembre: passa da 16 a 17 euro al chilo mentre le miscele sono pagate dai baristi intorno ai 35 euro. Se con un chilo si fanno 125 caffè il calcolo è presto fatto: una tazzina alla fonte costa 28 centesimi.

«Siamo stati costretti a modificare il listino prezzi – spiega Flavio Volcan, titolare del centralissimo bar pasticceria Ramon – per la crescita di tutte le materie prime, non solo il caffè ma anche lo zucchero, il latte e il cioccolato. Rileviamo poi una crescita generale dei costi di gestione. La scelta ovviamente è del tutto personale. Ci spiace dell'aumento ma dobbiamo ricordare che il prezzo era bloccato da otto anni». Chi si ferma però al bar Posta, nella frazione di Forno, paga il caffè un euro e il prezzo del cappuccino è bloccato a un euro e 50 centesimi. «Non abbiamo nessun motivo per variare il listino – spiega la titolare Erica Scandella – ognuno fa i conti a casa propria». Ma anche nella centralissima Moena c'è chi non ha intenzione di seguire la tendenza. Tra questi il bar Corona e l'Hotel Deville che confermano la volontà di mantenere costante il prezzo della tazzina.

Luca Rigoni, assessore al Commercio parla di iniziativa personale dei baristi «Una scelta singola e non di categoria visto che la legge tutela la libera concorrenza, quindi vieta la formazione di cartelli» Quale sarà l'effetto del repentino aumento? Sicuramente una contrazione dei consumi e una migrazione nei bar più economici, ma crescerà anche la tendenza di alcuni negozi a offrire il caffè ai propri avventori. Già alcuni esercenti hanno mini macchine del caffè per i dipendenti ma utili anche per intrattenere i clienti.

Chi non avrà scampo saranno i turisti. Quelli nordici non avvertiranno l'aumento mentre gli italiani saranno esterrefatti visto che in molte parti d'Italia la tazzina di caffè si paga ancora 80 centesimi.

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