Cacciatori, l’ex presidente Pezzato rinviato a giudizio 

In un processo pubblico dovrà difendersi dall’accusa di abuso d’ufficio Avrebbe trattenuto per 52 giorni il verbale che multava una anziana doppietta



TRENTO. L’ex presidente dell’Associazione dei cacciatori, Carlo Pezzato, è stato rinviato a giudizio. In un processo pubblico, che sarà celebrato a primavera, si difenderà dell’accusa di abuso d’ufficio per la vicenda della multa comminata ad un anziano cacciatore da un guardacaccia, multa che sarebbe rimasta sulla scrivania di Pezzato per 52 giorni. L’ipotesi dell’accusa è che Pezzato abbia voluto fare un favore all’anziano cacciatore, ma non è chiaro per quale motivo. L’ex presidente delle doppiette trentine ha sempre negato di aver voluto fare un favore a chicchessia e di aver commesso reati. Aveva anche depositato una memoria in tal senso.

La vicenda che porterà Pezzato in aula inizia da un verbale, redatto da un guardiacaccia dipendente dell’Associazione di cui lo stesso Pezzato era presidente. Un anziano cacciatore non aveva timbrato la giornata di caccia sul suo tesserino. Il verbale, come da prassi, venne trasmesso all’Associazione cacciatori, ma Pezzato lo avrebbe trattenuto nel suo ufficio per un tempo che, secondo la Procura, sarebbe stato insolitamente lungo: 52 giorni. Il presidente dell’Associazione non era comunque tenuto a nessun controllo formale.

Secondo la Procura, la segretaria dell’Associazione sollecitò per due volte la consegna del verbale al presidente; il documento doveva essere trasmesso alla Provincia, la quale poi doveva notificarlo, entro i 90 giorni previsti dalla legge, all’anziano cacciatore.

La restituzione avvenne solo 52 giorni dopo, questa l’accusa. Il verbale venne poi trasmesso alla Provincia che non ebbe modo, a quel punto, di notificarlo in tempo al cacciatore. Questi ne chiese infine l’annullamento, dal momento che il verbale gli venne consegnato oltre il termine dei 90 giorni previsti. La Procura ritiene che quel ritardo da parte di Pezzato nel riconsegnare il verbale fosse doloso. La difesa, sostenuta dall’avvocato Roberto Bertuol, sostiene invece che il reato non sussista, perché la Provincia aveva tutto il tempo di notificare il verbale all’anziano cacciatore. Infatti sarebbero rimasti a disposizione 38 giorni, tempo durante il quale era possibile notificare agevolmente un atto come il verbale.

Dopo questa vicenda, persa la maggioranza, Pezzato, si era dimesso; il guardiacaccia venne spostato di sede. La Procura aprì un’inchiesta, i carabinieri perquisirono la casa di Pezzato, gli uffici in Provincia dove lavora e all’Associazione cacciatori.













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