Brucia il tetto del residence del Miramonti 

Evacuati tutti i clienti, un centinaio di pompieri al lavoro fra fiamme e neve. Il fumo è arrivato fino alla mitica «3-Tre»


di Paolo Bisti


TRENTO. Era dal 2008 che Madonna di Campiglio non viveva una giornata come quella di ieri. Una giornata di ansia e preoccupazione, con le strade inondate dall’odore acre e inconfondibile dei fumi di un incendio che è tornato prepotentemente a fare capolino nella località trentina. Undici anni fa toccò all’hotel Des Alpes, e al suo salone Hofer; ieri a essere aggredito dal fuoco è stato uno tra gli alberghi di più recente ristrutturazione, il residence Antares dell’hotel Miramonti proprio in fianco all’omonima, celebre pista da sci.

Quando a metà mattinata le sirene dell’autoscala dei vigili del fuoco del paese hanno lacerato la tranquilla quotidianità del paese, si è capito immediatamente che non si trattava né di un falso allarme, né di un’uscita di lieve importanza. Fin da subito un denso fumo ha cominciato a stagliarsi nel cielo di Campiglio, segno inequivocabile che qualcosa di grave stava accadendo nella parte nord dell’abitato. A essere aggredito dalle fiamme era la struttura residenziale dell’hotel Miramonti, nel centro del paese, inconfondibile con la sua nuova colorazione completamente bianca acquisita dopo i recenti lavori di ammodernamento. Ben presto, ovviamente, si sono formate alcune folle di spettatori. Almeno due: una lungo via Cima Tosa e l’altra sul versante opposto, composta dagli sciatori che scendevano dalle piste che confluiscono proprio in quella zona. L’albergo infatti è letteralmente sfiorato da un tratto di pista da sci, quello che conduce alla partenza dell’impianto 5 Laghi. Tutti gli occhi (e gli smartphone) erano puntati al lavoro dei tanti pompieri in cima all’altra costruzione (6 piani). Sono trascorsi lunghi attimi di apprensione; a un certo punto il fuoco si è palesato con tutta la sua forza, uscendo dalle finestre poste sul retro dell’edificio, quello che guarda alle piste sul lato ovest. Il fumo andava e veniva, avvolgendo letteralmente i tanti vigili del fuoco impegnati sul tetto dell’albergo. Non si useranno poi mai abbastanza parole per ringraziare i pompieri del Trentino, autentico fiore all’occhiello della nostra provincia, che anche oggi si sono prodigati in un lavoro difficile e pericoloso. Un centinaio i vigili del fuoco, di Campiglio assieme ai corpi della Rendena delle Giudicarie e della val di Sole che sono accorsi e hanno lavorato per ore, coadiuvati dagli uomini dei pompieri permanenti di Trento e dalle forze dell’ordine. Via Cima Tosa - ovviamente chiusa al traffico - è diventata un parcheggio per i loro mezzi; autobotti, pulmini e due preziose autoscale poste ai lati dell’hotel. Il lavoro dei pompieri è stato lungo. Le operazioni di spegnimento si sono protratte fino al tardo pomeriggio, quando ancora nuvole di fumo uscivano dall’edificio, perdendosi sul calar della sera in un cielo via via sempre più scuro andando ad archiviare, un’altra difficile giornata a Madonna di Campiglio. Sono rimasti alcuni di «vedetta» per la notte per controllare ed intervenire su possibili focolai,

Circa le origini del rogo, sono in corso accertamenti da parte dei periti dei vigili del fuoco ma parte che tutto sia partito dal malfunzionamento di una canna fumaria nella parte storica della struttura. Dove l’intercapedine di legno ha alimentato le fiamme. I pompieri sono riusciti a limitare i danni a metà del tetto e la neve e il ghiaccio che ricoprivano le lamiere ha reso ancora più difficile un intervento complicato anche dalle raffiche di vento improvvise.













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