Borgo. Cittadini parte civile contro l'acciaieria

Centinaia di adesioni in vista del processo per l'indagine "Fumo negli occhi"


Marika Caumo


BORGO. «Servono almeno mille procure». Questo l'appello della portavoce Laura Zanetti al termine della serata organizzata dai comitati Adesso Basta, Barbieri Sleali, Valsugana Pulita ed Osservatorio Grigno Tezze per promuovere la costituzione in massa di parte civile nel processo "Fumo negli occhi" che vede coinvolta l'Acciaieria Valsugana. Una sorta di "low-cost class action". A spiegare il perché di questa azione, cosa comporta, chi può farlo e come, l'avvocato Mario Giuliano. Il folto pubblico presente nell'auditorium del polo scolastico ascolta attento e fa domande.

«Nonostante i gravi danni ambientali contenuti nelle 10 mila pagine di prove il procedimento si concluderà con pene minime, lo prevede la legge. Per questo si consiglia la costituzione massiccia di parte civile. In questo modo il risarcimento sarà maggiore», ha spiegato Giuliano, ricordando che può farlo chi abita da Caldonazzo a Grigno o che qui si reca per studio o lavoro o che ha particelle fondiarie, e ritiene di essere stato danneggiato, moralmente o materialmente. Provincia e Comune di Borgo lo hanno fatto, altri comuni probabilmente lo faranno entro il 20 ottobre, quando partirà il processo.

«La loro costituzione però non garantisce un risarcimento maggiore. Sembra che nessuno dei nove imputati voglia patteggiare, nonostante le prove a carico. Sperano nella prescrizione, ma la notizia di una costituzione in massa potrebbe indurli al patteggiamento», ha aggiunto Giuliano, che sull'atteggiamento della Provincia ha spiegato: «Ha avuto un comportamento oscillante, non per cattiva volontà ma per direttive politiche». Per l'avvocato è difficile un'assoluzione degli imputati, ma ha tranquillizzato spiegando che questa eventualità non comporta il rischio di condanna alle spese o al risarcimento per i costituiti.

I tempi? «Tre anni, tra 1º e 2º grado. Se il risarcimento sarà di milioni di euro si potrà chiedere il fallimento o il pignoramento della fabbrica», ha aggiunto rispondendo alle richieste di chiusura dell'azienda.

La raccolta delle procure è già iniziata e ne stanno arrivando già alcune centinaia. Ne servono almeno 1000-1500 per non oltrepassare la spesa legale di 50 euro a costituito. I firmatari devono per far autenticare le firme («Alcuni Comuni collaborano, altri, come Borgo fanno un po' di resistenza», ha detto Giuliano) e consegnare la procura con il certificato di residenza al Caffè del Corso di Borgo o al centro di raccolta del proprio Comune.













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