Borgo, barriere sui ponti contro le piene del Brenta

Testato nei giorni scorsi dal Comune l’intervento per difendere il centro del paese Il sindaco: «In area Lenzi sono anche in corso lavori per scavare l’alveo del fiume»


di Marika Caumo


BORGO. Sono state testate nei giorni scorsi le nuove barriere a tenuta stagna che, nel caso di minaccia di esondazione del Brenta, saranno installate dagli uomini del cantiere comunale insieme ai Vigili del Fuoco Volontari sul "Ponte del Cusso". Barriere il cui scopo è contenere l'eventuale piena delle acque del fiume, completando così una significativa parte del progetto di messa in sicurezza del centro abitato del paese. Un progetto diviso in più lotti, quello predisposto e finanziato dalla Provincia per salvare il paese valsuganotto dalle esondazioni, che parte dal lago di Caldonazzo con interventi per contenere le acque che si stanno realizzando in località Brenta proseguendo con le casse di espansione da fare nelle Paludi di Roncegno, tra la Larganza e l'area Lenzi. Non manca l'attenzione sui quattro Boali alle porte di Borgo, le cui acque assieme a quelle portate dal Centa, sono i principali pericoli per le piene del Brenta.

«Sono poi in corso, all'altezza dell'area Lenzi, lavori su un lungo tratto di Brenta Vecchio al fine di incidere l'alveo e dare maggiore profondità, oltre al posizionamento di massi ciclopici che fungono da argine. Nello steso tratto, all'altezza della confluenza col Primo Boale, si interverrà sostituendo il tratto terminale di tubazione con una più grossa in modo da convogliare e far scorrere meglio l'acqua che scende dalla zona e arriva nella Brenta», spiega il sindaco Fabio Dalledonne, ricordando che sono previste paratoie anche sui quattro Boali e che in primavera su viale Città di Prato sarà realizzato una sorta di muro alto 60 centimetri tra un albero e l'altro del viale, che fungerà da secondo argine a tenuta stagna. Proseguendo verso est, sono stati realizzati negli ultimi anni i lavori di innalzamento degli argini, la finestratura dei portici e la predisposizione di pannelli e paratoie fino alla nuova passerella inaugurata qualche mese fa all'altezza dell'ex Mulino Spagolla. Da li partirà l'ultimo grosso lavoro previsto, ovvero il parziale allargamento dell'alveo per un centinaio di metri.

«Lavori che magari a non tutti piacciono ma sono indispensabili per diminuire il livello di rischio che ora, in centro a Borgo, è di 4° grado, il massimo della scala (ovvero bollino rosso). Interventi che ci metteranno in sicurezza da fenomeni improvvisi e devastanti, basti pensare che nel solo 2010 abbiamo avuto 4 situazioni di emergenza, così come lo scorso 26 dicembre, quando si è registrata una piena improvvisa», prosegue il sindaco. Che ricorda come la Provincia stia seguendo il Brenta con occhio di riguardo e che «con il completamento dei lavori in corso, il livello di rischio sarà abbassato di un grado, consentendo la realizzazione di qualche piccolo intervento urbanistico e di recupero edilizio del patrimonio storico abitativo che prima non era possibile». Il che significa la possibilità di nuove aperture di finestre e balconi, sopraelevazioni e cambi di destinazione d'uso, prima vietati. «Completato il quadro, sempre nel 2014 sarà redatto il nuovo Piano di Emergenza di Borgo (quello esistente è del 2003, ndr), un documento dettagliato contenente norme comportamentali che il Comune deve adottare in caso di alluvioni, dal controllo alle evacuazioni alla predisposizione di uomini, mezzi e campi profughi», conclude Dalledonne.

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