Bondi: «La Haydn non snobbi Rovereto»

Per l'avvocato è inaccettabile che l'orchestra si rifiuti di suonare a causa dell'acustica scadente



ROVERETO. L'orchestra Haydn a Rovereto? Non se ne parla nemmeno: l'acustica dell'auditorium Melotti non consente all'orchestra regionale di svolgere concerti sinfonici all'altezza. Ma i roveretani si consolino: avranno a disposizione un autobus per il trasferimento (gratuito) a Trento. Bene, anzi male per Mauro Bondi che, in occasione della presentazione della stagione della Filarmonica, ha dato vita ad un'accesa discussione con Bruno Ballardini. Entrambi sono avvocati, ma questo non centra. In questa diatriba ciò che conta è il loro ruolo: Bondi è vicepresidente dell'Associazione Filarmonica, Ballardini è vicepresidente dell'Orchestra Haydn. A dare fuoco alle polveri è stato Bondi: «Non è possibile che ancora una volta l'Haydn non inserisca nei suoi programmi un concerto sinfonico a Rovereto. Qui noi possiamo ospitare solo concerti di natura cameristica. Per carità, saranno di assoluto livello ma dall'orchestra regionale ci saremmo aspettati un concerto di musica sinfonica». La replica di Ballardini non si è fatta attendere: «L'Haydn non può fare concerti perché a Rovereto non ci sono spazi che garantiscano un'acustica all'altezza».  Quindi: banditi sia l'auditorium Melotti sia la sala della Filarmonica di corso Rosmini. Ma Franz von Walther, presidente della fondazione orchestra Haydn, non scrive che «nella stagione della Filarmonica, l'Haydn si inserisce con cinque importanti concerti appositamente studiati per le ottime qualità acustiche della sala di corso Rosmini»? «Certo - precisa Bondi - ma solo concerti cameristici. Da semplice fruitore della musica sinfonica dico che è inaccettabile che l'Haydn non sia presente, e non da oggi ma da anni, a Rovereto. Se l'auditorium Melotti non è al top dell'acustica, mi piacerebbe sentire lo stesso l'orchestra anche se il risultato non sarebbe dei più eccellenti. Non dimentichiamo comunque che altre orchestre di grande prestigio, come quella di Mosca e di Kiev, si sono esibite con buoni risultati. Non capisco perché l'Haydn non possa fare lo stesso».  Dunque niente Haydn in città perché non c'è uno spazio con un'acustica perfetta. «Posso capire se si trattasse, che ne so, dei Philharmoniker di Vienna o Uto Ughi, ma ricordiamo - aggiunge il vicepresidente della Filarmonica - che la fondazione dell'orchestra, pur essendo di natura privatistica, è sostenuta di fatto dall'ente pubblico e quindi secondo me ha il dovere di suonare anche dove l'acustica non è perfetta. E allora in attesa che finalmente siano conclusi i lavori del teatro Zandonai, il sindaco e l'assessore competente si facciano sentire perché la città non merita di andare a Trento per un concerto. E' anche una questione di prestigio...»

© RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano