Blitz sul furgone delle badanti 

Nel parcheggio Monte Baldo. Ieri mattina in azione gli agenti della polizia locale e gli uomini della Finanza Il mezzo era fermo in divieto di sosta, ma dal successivo controllo sarebbero emerse anche altre irregolarità



Trento. Tutto è iniziato con un controllo perché quel furgone, all’interno del parcheggio di Monte Baldo, era fermo in divieto di sosta. Ma alla fine la verifica è durata parecchio tempo perché a bordo del mezzo sono state trovate cose che non potevano esserci. A partire da stecche di sigarette di contrabbando. Ed è per questo che assieme agli agenti della polizia locale - i primi ad essere intervenuti - sono arrivati nel parcheggio anche gli uomini della Guardia di Finanza. A loro il compito di esaminare quello che è stato trovato e quindi di individuare profili di illiceità.

Un controllo che è avvenuto davanti a decine di persone che erano anche in attesa di consegnare pacchi. Sì perché la domenica mattina spesso al parcheggio di Monte Baldo partono i furgoni con la merce che chi vive in Italia (soprattutto badanti) manda a casa (soprattutto nell’est Europa). Un mercato fiorente, un mezzo per tenere vivi i contatti con la famiglia lontana anche attraverso piccoli o grandi oggetti. Cose utili o semplici pensieri per dire che i chilometri non hanno cancellato l’affetto. Merce che va verso Est e merce che da Est arriva. Ma un mercato che può nascondere anche delle sacche di illegalità. Ed è quello che verificheranno gli uomini della Finanza.

Come detto il controllo è iniziato quasi in maniera fortuita. La verifica è nata dalla constatazione, da parte degli agenti della Locale che il mezzo era parcheggiato dove non era possibile parcheggiare. E quindi sono state chieste informazioni, sono stati fatti degli accertamenti che avrebbero quindi portato alla scoperta di tabacchi lavorati (non sono altro che sigarette) di contrabbando, e quindi senza le necessarie indicazioni che li rendono legali. Il controllo è andato oltre ed l’intero contenuto del furgone è stato sottoposto alla verifiche. Ma non è finita. Il materiale che è stato giudica potenzialmente sospetto, è stato quindi portato al comando della Finanza per un’ulteriore accertamento. E il furgone è stato messo sotto fermo.

Non è la prima volta che accade una cosa simile. E un caso era finito davanti al giudice di pace del capoluogo. Anche in quel caso era scattato il sequestro del mezzo che era contestato dal proprietario. Si trattava di un autobus parcheggiato per strada ed utilizzato per questo “mercato” fra Italia ad Est Europa e dopo un controllo della polizia locale era emerso che nella parte posteriore interna del veicolo erano stati asportati più di dieci sedili adibendo tale spazio a zona letto con due materassi. C’era stata quindi la contestazione ex art. 78 del codice della strada, in quanto al veicolo erano state apportate delle modifiche alle caratteristiche costruttive senza aggiornamento della carta di circolazione. A traino del mezzo c’era anche un rimorchio con numerosi colli con tanto di agenda dove erano identificati i destinatari e i mittenti dei pacchi. Una situazione che faceva configurare un trasporto internazionale vero e proprio. Ma in assenza della licenza necessaria. Il veicolo era stato sottoposto a fermo.













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