la polemica

Blitz degli animalisti in Provincia

Al grido di "Rossi vergogna" gli attivisti "pro orso" hanno bloccato per due ore l'ingresso della Pat e occupato l'ufficio del Turismo



TRENTO. Al grido “Rossi vergogna” gli Animalisti Italiani Onlus, insieme al Fronte Animalista e agli Irriducibili Liberazione Animale, hanno stazionato davanti alla sede della Provincia Autonoma di Trento manifestando in difesa degli orsi del Trentino. Ad accoglierli non c'era il Presidente Ugo Rossi, ancora in vacanza mentre in Provincia aprivano i lavori del Consiglio provinciale.

“L'incontro - spiega amareggiato il presidente Walter Caporale - voleva essere un'occasione preziosa per un confronto e l'individuazione di un Piano d'Azione condiviso per migliorare la convivenza tra la comunità cittadina e gli orsi, sfruttando al meglio i fondi europei del progetto Life Ursus sull'esempio virtuoso della regione Abruzzo. Ma la delusione è tanta: l'assessore ha rifiutato di darci la sua parola che dietro a queste politiche ostili verso gli orsi non ci siano interessi economici come la costruzione di nuove funivie, impianti da sci e strutture simili”.

Sono state quattro le persone ricevute all'interno della Provincia: oltre al presidente degli Animalisti Italiani Onlus Walter Caporale, era presente il leader di Fronte Animalista Roberto Serafin, accompagnato da Lorena Poggi, e Alessandro Torlai per Irriducibili Liberazione Animale.

Sul tavolo sarebbero stati mostrati dei dati secondo i quali il 70% dei residenti della Provincia avrebbero timore degli orsi. “La politica – incalza Walter Caporale - dovrebbe mediare e trovare soluzioni che non devono essere prese dalla pancia degli italiani. E' naturale che se i cittadini vengono interpellati immediatamente dopo fatti di aggressioni, la risposta sia di estrema paura e avversione verso gli orsi. La Provincia di Trento si impegni invece in una seria politica di tutela e di equilibrio tra la comunità cittadina e quella animale. Ugo Rossi, strapagato ma che non sa cosa vuol dire tutelare l'orso, si ricorda però di prendere i soldi dell'UE. Cosa ne fa di quei soldi? Perché non li impiega per politiche di sicurezza che evitino aggressioni ed eventi spiacevoli”.













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