Bimba autistica dopo la vaccinazione

Maxicausa all’Azienda sanitaria. Secondo i legali della famiglia la malattia causata dal vaccino obbligatorio



TRENTO. Doveva essere una normale vaccinazione. Una di quelle esavalenti obbligatorie, che un tempo venivano somministrate a tutti i bambini. Peccato che, successivamente, la bambina alla quale era stata somministrata ha mano a mano mostrato i sintomi di una grave sindrome autistica. La piccola adesso ha 8 anni e mezzo, ma al momento della vaccinazione aveva pochi mesi. Per lei è stato un vero calvario. La piccola peggiorava man mano. I genitori prima hanno cercato di capire bene cosa avesse la bambina. Così è iniziata una vera e propria via crucis per gli ospedali del Trentino e di mezza Italia. Poi, dopo qualche anno, è arrivata la diagnosi finale. Secondo i medici, la bambina è affetta da una grave sindrome autistica secondaria ad encefalopatia postvaccinale immunomediata. Un verdetto che ha scioccato i genitori che si sono trovati a dover curare la bambina con questa grave malattia. I genitori hanno cercato di ricostruire quando la piccola potesse aver contratto la malattia. Alla fine, anche grazie all’aiuto di un medico, hanno concluso che, a loro giudizio, ha avuto un ruolo decisivo la vaccinazione alla quale è stata sottoposta la piccola in un presidio dell’Azienda sanitaria della Provincia di Trento nel 2006, quando la piccola non aveva neanche un anno. Così, nel 2011, è partita la causa civile nei confronti dell’Azienda sanitaria e del Ministero della Salute. Poi è stata chiamata in causa la Provincia di Trento. La prima udienza si terrà in aprile davanti al giudice del lavoro, competente in questi casi,Beghini.

Il legale della famiglia, l’avvocato Gennaro Romano, chiede che alla piccola venga riconosciuto alla bambina l’indennizzo previsto dalla legge 210 del 1992 per chi viene danneggiato da emotrasfusioni o vaccinazioni obbligatorie. La legge prevede che chiunque abbia riportato danni gravi da vaccinazioni obbligatorie riceva un indennizzo annuale che inizialmente era di 7.200 euro all’anno e che è stato aggiornato fino ad arrivare a poco meno di 8.500 euro. Chiesto anche un sostanzioso assegno una tantum per il periodo tra il 2006 e il 2014. Adesso il giudice dovrà decidere se effettivamente la patologia della bambina è stata causata dal vaccino obbligatorio. In precedenza, gli avvocati della famiglia aveva presentato ricorso amministrativo, ma la richiesta era stata bocciata per due volte dagli organi competenti dell’Azienda sanitaria.

(u.c.)













Scuola & Ricerca

In primo piano