Bilinguismo sui cartelli: raggiunto l'accordo tra il governo e Bolzano

Il ministro Fitto ha incontrato in mattinata a Roma il governatore Durnwalder, per un esame congiunto della questione della cartellonistica sui sentieri di montagna



BOLZANO. Arriva all’ultimo giorno utile il compromesso sui cartelli di montagna. Ieri Durnwalder a Roma ha trovato l’accordo col ministro Fitto, che oggi sarà a Bolzano per siglare l’intesa sulla toponomastica. Il caposaldo dell’accordo è il rispetto del bilinguismo.
Per Durnwalder «è solo un caso». Sarà, ma proprio il giorno in cui scadeva l’ultimatum imposto dal governo per risolvere la questione dei cartelli di montagna monolingui, il presidente della Provincia è volato a Roma di prima mattina per incontrare il ministro per i rapporti con le regioni Raffaele Fitto. L’annuncio ufficiale dell’intesa raggiunta arriva proprio dal ministro poco dopo mezzogiorno: «L’incontro al quale hanno partecipato anche il commissario del governo Fulvio Testi e i tecnici del ministero ha consentito di chiarire gli aspetti controversi della vicenda e di raggiungere l’accordo che disciplinerà l’apposizione dei cartelli sui sentieri di montagna in Alto Adige».
I contenuti resteranno top-secret fino a questo pomeriggio. Alle 17.30 Fitto e Durnwalder si troveranno a Bolzano, presso il commissariato del governo, per firmare l’intesa. Subito dopo si trasferiranno in Provincia per presentare l’accordo in una conferenza stampa congiunta. L’organizzazione della giornata di oggi (prima la firma a Palazzo Ducale, poi la conferenza stampa a Palazzo Widmann) dimostra che l’accordo è tutto incentrato al compromesso. «Non ci sono né vincitori né vinti», sintetizza Durnwalder, che non vuole dire di più se non che «sono soddisfatto, perché altrimenti non avrei firmato».
Nel corso della giornata però qualche dettaglio trapela. Il caposaldo dell’intesa è lo statuto di autonomia e quindi il rispetto del bilinguismo. Questo significa che i cartelli dovranno riportare la dizione sia italiana sia tedesca per tutte le indicazioni di luoghi (malga, rifugio, lago, sentiero eccetera) e per tutti i toponimi già fissati da specifiche leggi, a partire dai comuni, ma anche da quelli oggettivamente già entrati in uso. L’intervento sui cartelli dovrà iniziare subito: le segnalazioni monolingui dovranno essere sostituite oppure completate con l’aggiunta della dizione italiana.
L’altro elemento importante dell’accordo è la costituzione di una commissione paritetica tra Stato e Provincia che dovrà decidere su tutti i punti controversi, ad esempio su particolari toponimi oppure sulla distinzione tra terreno pubblico e terreno privato. E le liste dei toponimi preparate da Cai e Alpenverein? C’è chi dice che quella del Cai (2.775 località con la doppia versione) è il punto di partenza per ripristinare le dizioni italiane lì dove mancano, ma Durnwalder taglia corto: «L’accordo non menziona né la lista del Cai né quella dell’Avs».
Altro il presidente non aggiunge: «Abbiamo trovato un compromesso tra la proposta avanzata dal ministro e il documento approvato dalla giunta provinciale». C’è però chi polemizza per un accordo siglato «in segreto» da Durnwalder, senza il coinvolgimento di tutte le parti politiche: voci critiche si levano sia dal centrodestra italiano che dalle opposizioni di lingua tedesca.

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