Bilancio in calo, frenata sui contratti

Entrate più basse ma l’economia cresce: Pil all’1,7%. Rossi incontra Funzione pubblica e scuola: «Rinnovi, serve equilibrio»


di Chiara Bert


TRENTO. L’economia trentina riparte dopo la lunga crisi, ma il prossimo bilancio della Provincia avrà comunque il segno meno. «Il gettito è in crescita e questo ci dice che finalmente la nostra economia si muove - spiega il governatore Ugo Rossi - ma questo non basta a compensare il calo delle entrate. C’è un problema in particolare sul prossimo bilancio, ovvero che per rispettare il pareggio di bilancio non possiamo contabilizzare in entrata l’avanzo di amministrazione che vale circa 250-260 milioni. A questo si aggiunge che non ci sono più i gettiti arretrati dello Stato». È questo lo scenario che i tecnici provinciali hanno tratteggiato ieri alla giunta e che il presidente ha presentato nel pomeriggio ai sindacati della scuola e della Funzione pubblica.

Siamo alla vigilia di una difficile stagione di rinnovi contrattuali, dopo che la Consulta ha giudicato incostituzionale il blocco dei contratti pubblici in vigore dal 2009. «Vediamo come si comporterà il governo - spiega Rossi - per quanto ci riguarda andrà trovato un equilibrio. Mi pare che il sindacato, pur rivendicando che bisogna colmare un vuoto, non si aspetta il 100%». Il presidente ha proposto un mix tra aumento della base tabellare e fondo produttività: il budget a disposizione non è ancora chiaro, ed è proprio questo a preoccupare i sindacati (vedi articolo sotto, ndr).

Ieri l’esecutivo ha cominciato a discutere del prossimo bilancio. I tecnici hanno illustrato i primi numeri disponibili e il dato incoraggiante arriva dalle stime di crescita che indicano un Pil trentino in aumento dell’1,7%, oltre le previsioni. «Si tratta ancora di stime», mette le mani avanti Rossi, e infatti l’operazione di ricognizione degli uffici andrà avanti ancora per alcuni giorni. «Dobbiamo trovare una previsione di entrata ragionevole», chiarisce il governatore.

I dati del Pil testimoniano la ripresa economica in atto, seppur timida, che può rappresentare un piccolo tesoretto in grado di bilanciare i tagli inevitabili per far quadrare i conti. Nella manovra 2016 proseguirà infatti lo sforzo di riduzione della spesa pubblica in tutti i settori. A ciascun assessore ieri è stato fornito un dato di massima su quello che sarà il budget del proprio assessorato.

Sul bilancio della Provincia pesano i saldi richiesti dal patto finanziario siglato con lo Stato per garantire il concorso del Trentino al risanamento dei conti pubblici: 593 milioni di euro che a regime (dal 2019) diventeranno 379 milioni. Nel 2015 il bilancio ha subito una contrazione di circa 120 milioni, passando dai 4,489 miliardi di euro del 2014 a circa 4,370 miliardi.

Una decisione che la giunta ha già assunto ieri, annuncia il vicepresidente e assessore allo sviluppo economico Alessandro Olivi, riguarda l’abolizione dell’Imis dal 2016 sui grandi impianti ancorati al suolo, i cosiddetti «imbullonati». Una buona notizia per le aziende (come le Cartiere del Garda) che oggi si ritrovavano a dover pagare due volte la tassa sugli immobili, una volta sul capannone e una sul macchinario. La decisione assunta ieri dalla giunta provinciale rappresenta un’anticipazione rispetto alle scelte di politica fiscale che rientreranno nella prossima manovra finanziaria.

Quello che accade oggi è che, fatto il conto della superficie dell’azienda, tutto quello che c’è all’interno - ovvero i macchinari ancorati al suolo - viene tassato una seconda volta. E per molte aziende - un tipico esempio sono le cartiere, come quelle del Garda - questo significa un aumento notevole di spese.

Il presidente del consiglio Matteo Renzi l’aveva definita già mesi fa «una cosa che non sta né in cielo né in terra» e ha ventilato l’ipotesi di togliere l’Imu (che a livello provinciale si chiama Imis). «Ma ad oggi non ci sono ancora certezze - spiega Olivi - se il governo confermerà questa intenzione, tanto meglio. Altrimenti comunque noi abbiamo deciso di toglierla, perché questa è una scelta che può aiutare la crescita».

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