Bike park in Bondone, il Comune accelera

La relazione del consigliere delegato Maestranzi in giunta: «Reticolo di sentieri esclusivi. Tracciati dal potenziale enorme»


di Gianpaolo Tessari


TRENTO. Non perde tempo Dario Maestranzi. Il consigliere delegato al Monte Bondone, eletto in Comune nelle file del Patt, ha pronta una relazione da presentare alla giunta per la realizzazione di un Bike Park proprio sul Bondone: «Si tratterà di un reticolo di sentieri da percorrere in bicicletta o in e-bike, adatto a tutte le capacità. Ed in tutta sicurezza» assicura.

Consigliere, sdrammatizziamo subito: si scenderà dal Bondone in bici e si salirà... in funivia?

«Beh, ovviamente questo sarebbe il massimo. Immaginate la potenzialità di un carosello dove un turista in bici arriva a Trento, sale sul Bondone in funivia e, attraverso sentieri dedicati alle due ruote, scende sul Garda, tramite la valle dei Laghi. Sarebbe una proposta dall’impatto turistico pazzesco, un vero progetto strategico».

La funivia non appare progetto realizzabile a brevissimo. Il Bike Park invece?

«La sua realizzazione è, comprensibilmente, fattibile in tempi contenuti. La mia intenzione è quella di predisporre due o tre iniziative che possano valorizzare il territorio del Monte Bondone, come prodotto turistico. Dalle parole si deve passare ai fatti ed una proposta è quella appunto del Bike Park. Si tratterà di percorsi esclusivi per le due ruote. Adatti a tutti i livelli».

Che cosa ha pensato?

«Ad una serie di tracciati, con la possibilità di partire dal Palon per approdare a Trento, o fermandosi a Sopramonte. Ce ne saranno di diverse lunghezze. Si potrà prevedere il downhill, riservato ad utenti più spericolati, ma anche tracciati che potranno essere percorsi da bimbi con i genitori».

Il disegno materiale dei tracciati chi lo farà?

«Non appena la giunta comunale approverà l’iniziativa ci si rivolgerà, con le appropriate formule del bando, a dei professionisti del settore. In questo campo sono molto bravi gli altoatesini e gli austriaci».

Anche in Trentino ci sono, del resto, già altri esempi di Bike Park...

«Il Bondone, ahimè, non arriva mai primo e sconta un ritardo di anni. Ci sono delle belle iniziative di questo tipo sulla Paganella o il Bike Park della Valle di Sole, tanto per citarne qualcuno. Quindi noi ci andiamo ad inserire in un mercato in fortissima esplosione. Ci sono ricerche di mercato, sempre più puntuali, che testimoniano come la bicicletta, sia un motore economico notevole. Un ciclista muove tutta una serie di settori: il noleggio, l’assistenza meccanica, il ristoro. Una serie di potenzialità che anche il Bondone deve cogliere come è successo altrove. Possiamo e dobbiamo recuperare il terreno perduto con altri territori».

Se ci sarà il via libera in giunta, individuato chi potrà materialmente disegnare i sentieri, ci sarà un esborso da affrontare...

«Non credo proprio che il problema sarà quello. Si tratterà di qualche centinaio di migliaia di euro».













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