«Bezzi candidato Pdl alla presidenza»

Biancofiore: «Sono sottosegretario, decido io». Ma all’assemblea degli iscritti Leonardi e de Eccher non si fanno vedere


di Matteo Ciangherotti


TRENTO. Michaela Biancofiore lancia la candidatura dell’ex Patt Giacomo Bezzi a presidente della Provincia. Lo fa davanti agli iscritti del Pdl e di fronte alle telecamere che l’hanno attesa nella sala dell’Hotel America dove la “delfina” di Berlusconi è arrivata ieri nel tardo pomeriggio. Il Pdl trentino è il suo. Lo dice chiaramente, con la forza del suo nuovo ruolo di sottosegretario nel governo Letta. Senza mezze parole. Davanti a telecamere e taccuini è un po’ più cauta: «Il movimento del Pdl è aperto e lo è sempre stato, certo arriveranno delle direttive precise da Roma in base al contributo personale che ognuno di noi ha messo a disposizione del partito in questi anni». Quali sono queste direttive? Il diktat, dal sapore molto berlusconiano, è semplice. «Io sono stata per anni sul territorio, ho preso i voti e li ho portati a Roma. Ora, che sono anche diventata sottosegretaria, se permettete, decido io il mio candidato». I vertici trentini del partito, Giorgio Leonardi e Cristano de Eccher, assenti ieri all’assemblea, sono avvisati.

«Ho sempre avuto stima di Leonardi – dice Biancofiore - tanto è vero che l’ho fatto eleggere io e io l’ho presentato al presidente Silvio Berlusconi invitandolo al compleanno dei miei 40 anni. Se poi qualcuno se ne dimentica dimostrando poca gratitudine, questo non è un mio problema…». Lei di anni oggi ne ha 42 e dopo le polemiche sulla sua nomina alle pari opportunità seguite alle dichiarazioni sui gay, il premier Letta l’ha dirottata alla pubblica amministrazione. E nel suo nuovo ruolo Biancofiore annuncia che si occuperà più approfonditamente di autonomia: «Abbiamo bisogno di un’autonomia che viva più sulle sue gambe e non di finanza derivata; di un’autonomia imprenditoriale che si fondi sulla nostra gente». Poi scappa ad ascoltare i suoi iscritti e chiude le porte ai giornalisti, non prima di chiarire gli intenti del Pdl su alleanze e candidature locali: «Mi auguro che la scelta di Bezzi possa essere appoggiata anche dai nostri amici della Lega, con loro vogliamo accordarci e così adotteremo lo stesso modello su Bolzano dove con tutta probabilità, se lo vorrà, candideremo Enrico La Loggia (ex ministro per gli affari regionali nel secondo e terzo governo Berlusconi ndr) con l’appoggio della Lega e di Elena Artioli». Della Lega ieri non c’erano gli “amici” Sergio Divina e Maurizio Fugatti che, almeno nelle aspettative di Biancofiore, dovrebbero sostenere la candidatura di Bezzi. Si vede in sala invece la consigliera provinciale Franca Penasa, ultima transfuga del Carroccio. Quale sia il merito di Bezzi lo chiarisce poi il confronto a porte chiuse con gli iscritti. Oltre a portare in dote una quota di preferenze elettorali, l’ex segretario del Patt è stato uno dei deputati che, disobbedendo agli ordini del partito, nel 2008 negò la fiducia al Governo Prodi, condannandolo alla caduta. L’iniziativa, che gli costò allora esclusione dal Patt, oggi gli vale il plauso del Pdl di Michaela, col sarcasmo dovuto ogni qual volta la “trombatura” di Prodi ritorni in auge (vedi le ultime elezioni per il Presidente della Repubblica). «Sono il commissario straordinario del Trentino Alto Adige, nominata dal partito e da Berlusconi», risponde il sottosegretario a un iscritto che gli chiede spiegazioni sui dissidi interni con Leonardi. Si attende ora la reazione di Leonardi e de Eccher.

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