Benzina, sconti alle regioni di confine

A Roma pressing (anche trentino) sul governo. Che apre alle richieste



TRENTO. «So che a Roma ne stanno discutendo, ma noi rimaniamo alla finestra. Attendiamo le decisione del governo e poi, eventualmente, ci muoveremo di conseguenza». E' un Lorenzo Dellai guardingo quello che commenta le notizie che giungono dalla Capitale sul possibile taglio delle accise sulla benzina per le regioni di confine. Il governo ha accolto un ordine del giorno bipartisan presentato in Senato che prevede sconti per le zone che confinano con Slovenia, Austria e Svizzera.

Anche in Commissione si sta lavorando per inserire una norma ad hoc nel decreto fiscale (primo firmatario della mozione il leghista Sergio Divina) che impegna il governo a ad incrementare gli aiuti in particolare per Friuli, Piemonte e Lombardia. L'ultimo punto dell'ordine del giorno, però, impegna il governo a sollecitare le regioni di confine che non hanno ancora provveduto a rinunciare ad una parte delle accise spettanti per agevolare i consumatori privati nell'acquisto alla pompa.

La norma - secondo quanto spiega lo stesso Divina - si riferisce proprio al Trentino Alto Adige che - dice il leghista - «non ha ancora recepito l'articolo 3 comma 15 delle legge 594 del 1995 che consente anche alle Province autonome di determinare con proprie leggi riduzioni del prezzo della benzina alla pompa per i soli residenti nella regione o nella Provincia autonoma». Dellai, a sua volta, ribatte che le aliquote sulle accise non sono modificabili in quanto di competenza dello Stato. «Detto questo - conclude il presidente - stiamo a vedere come si muoverà il governo anche se ritengo piuttosto inverosimile che l'esecutivo decida di estendere a livello regionale gli sconti fiscali. Più probabile che lo faccia in alcune fasce nelle vicinanze delle zone di confine e dietro presentazione di certificati di residenza».

Ad attendere le decisioni di Roma anche autotrasportatori e benzinai. «I camion della mia azienda - spiega Eleuterio Arcese, fondatore e presidente dell'omonimo colosso dei trasporti - ormai da molto tempo non si riforniscono più in Italia, ma in Austria. I nostri mezzi fanno il pieno oltre confine e poi si muovo in territorio nazionale. Diminuire le accise? Io lo vado dicendo da sempre, soprattutto quando scendo nei palazzi romani. Un provvedimento simile gioverebbe a tutti, Stato e Provincia compresi».

Dello stesso parere Carlo Pallanch, storico esponente della Federazione autonoma italiana benzinai: «In molti, per risparmiare, vanno in Austria a riempire i serbatoi. Non occorre essere dei matematici per capire che se la Provincia abbassasse le accise, la gente resterebbe in Trentino a fare rifornimento. Con risparmi notevoli e entrate assai maggiori delle attuali per le casse provinciali».













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