Benzina, il pieno non lo fa più nessuno

I prezzi alle stelle spingono gli automobilisti a preferire i rifornimenti «light»


Ilenia Pedrazza


TRENTO. C'è chi, prima di chiedere il rifornimento, dà un'occhiata al pannello con i costi al litro e, dopo un veloce calcolo a mente, decide quanto chiedere al benzinaio. Se la disponibilità economica è poca, anche il rifornimento si fa ben più "leggero", ma per molti utilizzare l'auto è una necessità, soprattutto se ci si deve spostare per lavoro, così nelle vendite non si registrano diminuzioni. tuttavia, aumentate le accise, al crescere del prezzo della benzina, in tempi di crisi economica come questi, cambiano le abitudini degli automobilisti. Sempre più attenti alla spesa alla voce "carburante", valutando i costi esposti, chiedono ai benzinai di fare anche solo un rifornimento da 10 euro, oppure c'è chi, cliente abituale che fino a qualche anno fa si concedeva la possibilità di estrarre una banconota da 50, ora al massimo ripiega su una da 20 o poco più.

A diminuire sono soprattutto i pieni, verso la fine del mese, se i soldi nel portafoglio cominciano a scarseggiare, ma la necessità del rifornimento rimane. Ad essere preferiti dalla maggioranza dei clienti sono i self service, con prezzi inferiori al "servito", strizzando l'occhio anche agli "sconti" in orario notturno. Però quando si avvista un prezzo competitivo o si affaccia la paura di rimanere senza carburante o si ha il timore di un ulteriore rialzo dei prezzi, nell'automobilista scatta la corsa al rifornimento.

Alla Repsol di viale Verona, il titolare, Esko Kovacevic, afferma che cali di vendite non ce ne sono stati, perché la gente necessariamente usa la macchina, nonostante la crisi economica, sia per lavoro che per spostarsi nel tempo libero, ma ha confermato che, non solo in Austria, ma anche in Slovenia, davanti ai distributori vicini al confine è possibile notare code di auto italiane in fila per poter fare lì rifornimento, per risparmiare.

La maggiore richiesta del pieno si ha nella prima parte del mese, secondo Mauro Perghem, del distributore Eni di viale Verona, per il quale, superato il 20 del mese, si comincia a vedere che molta gente preferisce fare solo 20 o 30 euro, inoltre sono tanti quelli che il rifornimento lo scelgono in modalità "self service". A conferma di ciò quanto afferma José Filosa, del distributore Eni di ponte San Lorenzo, che ha notato un calo delle richieste del pieno, con la tendenza dei clienti a preferire sempre più spesso una spesa limitata a soli 10 o 20 euro.

«Tanti la macchina la usano perché sono costretti per lavoro. C'è qualcuno che fa 20 euro o 10, ma se fai il pieno vieni meno al distributore: è un risparmio anche quello», commenta Lanfranco Nicolussi Paolaz al distributore della Total in via Brennero. «Non c'è un calo di chi fa il pieno, in tanti lo fanno», però, fa notare il benzinaio, buona parte dei clienti sceglie di rifornirsi all'area self service, mentre sono molti meno quelli che si rivolgono al "servito". Un modo per risparmiare qualche centesimo che, settimana dopo settimana, può risultare prezioso.













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