Befana con i saldi, cade l’ultimo tabù

Grande attesa tra i negozianti: «La prima domenica è decisiva e ora c’è pure il Muse». La tentazione di aprire l’1 gennaio


di Luca Marognoli


TRENTO. Se domenica scorsa le strade erano state piene e i negozi vuoti, i commercianti sono sicuri che la prossima sarà scandita dal tintinnare dei registratori di cassa. La prima domenica “ufficiale” di saldi, infatti, coinciderà quest’anno con il giorno dell’Epifania, che “si porterà via” tutte le feste ma soprattutto - questo è l’auspicio degli addetti ai lavori - porterà migliaia di persone nei negozi. Ad alimentare la fiducia, in questo periodo di crisi sempre più profonda, è stata l’apertura del Muse, che richiama torme di persone soprattutto nei week-end, e la presenza dei turisti arrivati a trascorrere il Capodanno sulle nevi del Trentino.

Chi pensava quindi che l’orgia dell’acquisto, con le domeniche d’oro in serie e l’invasione per i mercatini, si fosse conclusa con il Natale, si metta il cuore in pace: la liberalizzazione delle aperture festive ha fatto capitolare anche il tabù della chiusura il giorno dell’arrivo dei Re Magi. Perché quel giorno è atteso qualcuno di più prosaico: “sua maestà” lo sconto.

A questo ritmo anche il giorno di Natale potrebbe diventare a rischio in un prossimo futuro. Raffaele Pedrotti, titolare del negozio di calzature omonimo in via Manci e membro del direttivo di Federmoda, è tra chi spinge sull’acceleratore: «Ieri, primo dell’anno, ero in negozio - dice - e pensavo che sarebbe stata una giornata in cui tenere aperto: c'era la città letteralmente invasa dai turisti. Anche i ristoranti erano strapieni. Merito anche del Muse, che continua ad attirare un sacco di gente e ha procurato un aumento del giro di affari del 20%». Il commerciante chiede che i colleghi facciano quadrato per garantire un’offerta articolata e massiccia che permetta di “pescare” i potenziali clienti che frequentano numerosi le “vasche” del Giro al Sass. «Dobbiamo rivedere le aperture: la città dovrebbe rispondere non a macchia di leopardo ma essere veramente pronta ad accogliere la clientela». Lavorare alla Befana non è una novità: «La barriera è già caduta gli anni scorsi. Quella di alzare le serrande è una scelta delegata ad ogni imprenditore, ma a mio avviso bisogna farlo: è necessario. Diamo retta al vecchio detto veneto secondo cui “passato il santo è passato il miracolo”: adesso ci sono i turisti e adesso dobbiamo essere pronti ad accoglierli. Purtroppo la ricettività in città è ancora un limite, altrimenti potremmo essere come Bolzano». Pedrotti nota anche un altro segnale di novità: «Quest'anno c'è gente molto giovane rispetto al passato. Lo si nota passeggiando in centro».

Sulla vetrina dei Due Leoni, in via Suffragio, campeggia la scritta “Domenica sempre aperto”. «Sì, noi ci siamo tutte le domeniche dell'anno - conferma Moreno Pettenuzzo, il titolare - quindi con me sfonda una porta aperta». La Befana è attesa con ansia: «É molto importante: la prima domenica dei saldi è, da sempre, quella in cui si lavora di più, anche perché i dieci giorni di avvio sono quelli decisivi». L'effetto Muse ha avuto un impatto considerevole: «Si è sentito, ma occorre fare un lavoro di coordinamento, perché chi viene da noi qui in negozio lo fa perché ha trovato la coda alle Albere. Comunque, a differenza di altri musei per addetti ai lavori, questo è più generalista e richiama persone di tutte le età, cosa che per noi è positiva». All'interno del negozio i prodotti vengono scontati dal 10% al 20%, percentuali non altissime rispetto a molti concorrenti. «Non è la nostra politica vendere a metà prezzo», precisa il titolare. «Anche perché noi continuiamo a riassortire la merce durante il periodo dei saldi».

Tra i giovani commercianti con esperienza ormai pluridecennale c'è Ivan Anesi, di Paranà, in via Diaz. «I saldi ogni anno sono sempre più importanti», sentenzia. E la prima domenica ha un peso specifico notevole: «Non decide la stagione da sola, ma è quella che ti dà una boccata di ossigeno in più. Diciamo che per noi commercianti il vero Natale è adesso...». Paranà parte con il 30%, ma la prospettiva è di scendere ancora, mano a mano che l'assortimento si ridurrà. Anesi però sembra non beneficiare dell'apertura del Muse: «Per me la situazione è rimasta tale, ma questo dipende anche dal fatto che la mia è una clientela abituale».

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